IL PORTA A PORTA SPINGE LA DIFFERENZIATA

Legambiente: Servizio da estendere a tutta la città con tariffazione puntuale, così chi più inquina, più paga. 

La raccolta porta a porta migliora quantità e qualità della differenziata e va estesa a tutta la città.  Lo afferma Legambiente analizzando i dati sugli ultimi 20 anni di raccolta rifiuti nel Comune di Padova. “A Padova, il porta a porta è stato introdotto in centro storico nel lontano 2002, quando la percentuale di raccolta differenziata si aggirava ancora attorno al 26%” spiega Sandro Ginestri – presidente dell’associazione. “Il coinvolgimento di altri quartieri è poi ripreso nel 2011 e si è sviluppato man mano fino al recente avvio all’Arcella, contribuendo a raggiungere l’attuale 61% di raccolta differenziata. Negli anni in cui il sistema porta a porta è stato introdotto in nuovi quartieri, la percentuale di rifiuti differenziati avviati al riciclo è salita in media del 3%, contro lo 0,5% degli altri anni. Particolarmente significativo è l’incremento del 6,5% avuto in città dopo l’avvio del servizio nel popoloso quartiere dell’Arcella ovest.”

Per Legambiente è ora che il servizio venga finalmente esteso a tutto il comune, per migliorare le performance di una città che è penultima per percentuali di raccolta differenziata tra i capoluoghi veneti sopra i 100mila abitanti. In queste città negli ultimi anni si è visto un miglioramento, ma non ancora sufficiente: solo Vicenza ha raggiunto una percentuale di raccolta differenziata superiore al 70%, valore che dovrebbe essere l’obiettivo minimo per questi grandi comuni. Per il Bacino Padova centro, che comprende Padova e i comuni contermini, il Piano Regionale Rifiuti prevede il raggiungimento dell’80% di raccolta differenziata e 115 kg di rifiuto secco residuo pro capite entro il 2030.

Il sistema di raccolta porta a porta, è già stato adottato da quasi l’80% della popolazione veneta, e ha consentito alla nostra Regione di raggiungere il primo posto in Italia per qualità della raccolta differenziata, facendo leva proprio su una modalità di raccolta che premia la responsabilità ed il coinvolgimento dei cittadini. Secondo l’ultimo rapporto Comuni Ricicloni Veneto, nei comuni con il porta a porta spinto e con centri di raccolta ben strutturati, la frazione di impurità nella raccolta si attesta tra l’1 e il 2%, percentuali che tendono ad aumentare rapidamente quando le modalità della raccolta sono miste o solo stradali.

“Oltre ad estendere il porta a porta nei rioni che ancora mancano all’appello, serve applicare la tariffa puntuale che tenga conto dei rifiuti prodotti da ciascuna utenza” conclude Ginestri, “consentendo così di applicare il principio per cui chi più inquina, più paga, che è di grande importanza per ridurre al minimo la frazione dei rifiuti indifferenziati che vengono smaltiti attraverso discariche e inceneritori.”


Fonte: Provincia di Padova “La gestione dei rifiuti urbani nella Provincia di Padova” e Arpav “Banca dati dei rifiuti urbani”

GLI STEP DEL PORTA A PORTA IN CITTA’:

1

2002 – Centro Storico

2

2011 – Camin, Granze, Isola di Terranegra, San Gregorio

3

2012 – Ponte di Brenta, Torre, Isola di Torre, Pontevigodarzere, Voltabarozzo, Quattro Martiri, Crocefisso, Salboro, Guizza sud

4

2013 – Montà, Ponterotto, Altichiero, Sacro Cuore, Chiesanuova

5

2014 – Mandria, Paltana e Voltabrusegana, Brentelle di Sopra, Cave

6

2016 – Brusegana, Chiesanuova, Sant’Ignazio

7

2017 – Guizza nord

8

2018 – Mortise, San Lazzaro

9

2019 – S. Giuseppe, Porta Trento, Arcella Ovest

10

2021 – Arcella Est

La raccolta differenziata nelle città venete con più di 100.000 abitanti:

Città > 100mila ab

raccolta differenziata

indifferenziato pro capite

Vicenza

74%

175 kg

Venezia

65%

214 kg

Padova

61%

234 kg

Verona

55%

236 kg

fonte: Comuni Ricicloni Veneto 2022

 

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(Legambiente Padova)