DIRETTIVA COMMISSIONE EUROPEA RIDUCE RADICALMENTE I LIMITI DI LEGGE DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO

LEGAMBIENTE: “Insieme al contrasto della crisi climatica, rende inevitabile cambiare l’organizzazione delle città, i modi di spostarsi e di produrre energia”. Intanto a Padova “riparte” il PM10.

La direttiva

Mercoledì la Commissione europea ha pubblicato la direttiva sui nuovi standard della qualità dell’aria recependo finalmente le linee guida  dell’Organizzazione Mondiale della Sanità -OMS. L’obiettivo della Commissione è arrivare all’inquinamento zero entro il 2050. Ora sarà trasmessa al Parlamento e al Consiglio UE per diventare, alla fine dell’ iter, legge per tutti gli Stati membri.

L’OMS

L’Oms ha indicato limiti molto più rigorosi di quelli attualmente in vigore in Italia e nell’UE per le concentrazioni dei principali inquinanti atmosferici: PM2,5, PM10, Ozono, Biossido di azoto, Biossido di zolfo, Monossido di carbonio (vedi allegato). Infatti nuove ricerche hanno confermato che anche livelli molto bassi di inquinamento atmosferico non possono essere considerati sicuri.

Padova

“La cosa riguarda Padova molto da vicino – dichiara Lucio Passi, responsabile politiche antismog di Legambiente –  da sempre tra le città più inquinate d’Italia, soprattutto per il Pm10 e spesso sul podio.

Secondo il progetto di direttiva, il limite annuale di uno degli inquinanti più nocivi, il Pm 2,5, deve essere abbassato dagli attuali 25 (legge in vigore) a 10 microgrammi per metro cubo, con l’obiettivo di ridurre del 75 per cento la mortalità ad esso legato entro il 2030.

A Padova, nell’ultimo decennio, solo nel 2021 e nel 2014 non sono state  registrate concentrazioni media annuali di Pm2,5 inferiori all’attuale limite di legge. Anche in quei casi erano più del doppio dei 10 microgrammi richiesti  dall’Oms e dalla nuova direttiva.

PM10

“Intanto – continua Passi – il Pm10 in ottobre è ripartito, nonostante i riscaldamenti domestici siano ancora spenti. Dal 1 al 26 ottobre i giorni fuorilegge registrati nelle cinque  stazioni di rilevamento  Arpav di Padova hanno iniziato ad aumentare.

Arcella: da 47 a 53. Via Carli: da 39 a 43. Granze: da 46 a 51. Via Internato Ignoto: da 50 a 55. Mandria da 39 a 43.

Il contrasto

“Le azioni di contrasto messe in atto dalle Regioni della pianura padana, già oggi deboli, una volta approvati i nuovi limiti, avranno un’efficacia minore di quella di un pannicello caldo – avvisa Legambiente. Per quanto riguarda Padova la ricetta efficace resta quella che da tempo ribadiamo. Per combattere lo smog serve   riorganizzare la mobilità. favorire le bici e diffondere la micro mobilità elettrica, rivedere la politica della sosta potenziando i parcheggi scambiatori, avviare la bicipolitana. Mentre aspettiamo le nuove linee tranviarie va potenziato il servizio degli autobus rendendoli più frequentiMa l’inquinamento si combatte anche mantenendo ed aumentando il verde, vero depuratore naturale, che a Padova scarseggia, soprattutto in centro. Perciò ci battiamo affinché le aree del Basso Isonzo e della Prandina vengano trasformate in veri grandi parchi.

“Queste misure – conclude Passi -sono efficaci anche ridurre le emissioni di Co2 per contrastare la crisi climatica ed il suo drammatico effetto domino, come hanno dimostrato questi ultimi mesi: il crollo della Marmolada, il moltiplicarsi di eventi meteorologici estremi, l’ondata di Ozono favorita dall’estate torrida, la siccità che continua”.

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(Legambiente Padova)