Gestione dei rifiuti nell’UE: i dati più recenti
I rifiuti urbani rappresentano il 10% delle 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno nell’Unione europea, ma sono anche i più evidenti e complessi per via della loro composizione, delle diverse provenienze e del rapporto con i modelli di consumo.
A febbraio 2021 il Parlamento europeo ha votato per il nuovo piano d’azione per l’economia circolare, chiedendo misure aggiuntive per raggiungere un’economia a zero emissioni di carbonio, sostenibile dal punto di vista ambientale, libera dalle sostanze tossiche e completamente circolare entro il 2050.
Secondo la “gerarchia della gestione dei rifiuti” contenuta nelle regole dell’UE, le soluzioni da preferire sono prevenzione e riutilizzo: dare al prodotto una seconda vita e un nuovo utilizzo prima di che diventi un rifiuto. A seguire, il riciclo e altri metodi di recupero come la combustione dei rifiuti con gli inceneritori per generare energia. Il semplice smaltimento in discarica, il metodo più economico ma anche il peggiore per l’ambiente e la salute, deve essere l’ultima opzione da prendere in considerazione.
Premio Sacharov: ecco i finalisti
Dal 1988 il Premio Sacharov per la libertà di pensiero viene assegnato annualmente a singoli individui, gruppi e organizzazioni che difendono i diritti umani e le libertà fondamentali. Il Premio è intitolato al fisico sovietico e dissidente politico Andrei Sacharov e il premio in denaro è di € 50.000. Nel 2021 il Premio Sacharov del Parlamento europeo è stato conferito ad Alexei Navalny, politico dell’opposizione russa e attivista anti-corruzione.
I finalisti del Premio Sacharov per quest’anno, selezionati il 13 ottobre nel corso della riunione congiunta tra le commissioni per gli affari esteri e per lo sviluppo, sono:
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Julian Assange, co-fondatore di Wikileaks
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Il coraggioso popolo dell’Ucraina, rappresentato dal loro presidente, dai leader eletti e dalla società civile
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la Commissione per la verità della Colombia
Pacchetto allargamento dell’UE 2022
Il 12 ottobre la Commissione europea ha adottato il pacchetto allargamento 2022, che contiene una valutazione dettagliata dei progressi compiuti dai Balcani occidentali e dalla Turchia sui rispettivi percorsi verso l’adesione all’Unione europea, in particolare per quanto riguarda l’attuazione delle riforme fondamentali, così come orientamenti chiari sulle future priorità in materia di riforme.
La Commissione raccomanda che il Consiglio conceda alla Bosnia-Erzegovina lo status di paese candidato, fermo restando che il paese dovrà adottare diverse misure per rafforzare la democrazia, lo Stato di diritto e la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, nonché per garantire la libertà dei media e la gestione della migrazione.
Spetta ora quindi al Consiglio prendere in esame le raccomandazioni formulate dalla Commissione e adottare decisioni sulle prossime tappe.
Primo incontro della Comunità politica europea
Il 6 ottobre Praga ha accolto con favore il primo incontro della Comunità politica europea (EPC), una piattaforma per discussioni politiche e strategiche sul futuro dell’Europa. Il primo incontro ha riunito leader di 44 paesi europei, oltre al Presidente del Consiglio europeo e al Presidente della Commissione.
L’EPC mira a promuovere la cooperazione per affrontare questioni di interesse comune e rafforzare la sicurezza, la stabilità e la prosperità del continente europeo. Questa piattaforma di dialogo politico non intende però creare nessun tipo di nuova organizzazione
Le principali questioni trattate sono state la pace e la sicurezza, con particolare riferimento alla guerra in Ucraina, e la crisi energetica.
Tirocini retribuiti presso il Parlamento Europeo
Il Parlamento europeo offre diversi tirocini all’interno del suo segretariato al fine di contribuire alla formazione professionale dei giovani cittadini e alla comprensione del funzionamento dell’istituzione, con l’obiettivo di consentire ai tirocinanti di completare le conoscenze che hanno acquisito nel corso dei loro studi.
I candidati idonei devono:
- avere almeno 18 anni;
- possedere un diploma universitario;
- avere una conoscenza approfondita di una delle lingue ufficiali dell’UE e un’ottima conoscenza di un’altra lingua ufficiale dell’UE;
- non aver lavorato per più di due mesi consecutivi all’interno di un’istituzione o di un organismo dell’UE.
Eurobarometro: percezione della transizione energetica
Una transizione verde che non lasci indietro nessuno: l’88% dei cittadini dell’UE sostiene questo obiettivo. Tuttavia, solo il 46% degli europei è attualmente fiducioso che entro il 2050 l’energia, i prodotti e i servizi sostenibili saranno alla portata di tutti, compresi i più poveri.
In relazione alla transizione energetica, questo sondaggio di Eurobarometro descrive ciò che i cittadini ritengono di poter fare, fa luce sullo sviluppo delle opportunità di lavoro, valuta le prestazioni dell’UE e delle autorità governative nel garantire una transizione equa e discute le opinioni su varie opzioni politiche.
In particolare, la metà degli europei (50%) concorda sul fatto che l’UE stia facendo abbastanza per garantire una transizione verde equa, il 77% sente la responsabilità personale di agire per limitare i cambiamenti climatici e oltre la metà (53%) è convinta di poter consumare meno energia di quanta ne consuma ora.