Gli italiani leggono troppo poco! Lo dicono le statistiche

I dati relativi all’analisi della percentuale di lettori italiani nel 2021 fanno emergere una situazione conosciuta da tempo: pochi lettori, sempre più appassionati, ma tanti che ancora non si avvicinano al mondo dei libri. Non mancano interessanti iniziative, come il poter sfruttare il codice sconto IBS sui libri, che potrebbero incentivare entrambe le categorie. Ma vediamo cosa emerge dalla ricerca pubblicata dal Centro per il libro e la lettura (CEPELL) e dall’Associazione Italiana Editori (AIE).

La lettura durante la pandemia

Ci fu un tempo, in piena pandemia, in cui l’editoria poté vivere una parentesi fruttuosa. Chiusi in casa, gli italiani non si limitarono a passare ore e ore a guardare serie televisive ma (ri)scoprirono un mondo fatto di libri, e-book gratuiti, titoli classici e moderni che aiutarono a superare il momento di difficoltà emotiva. I lettori “forti”, quelli che divorano letteralmente i libri, colsero l’occasione per immergersi ancora di più nel profumo delle pagine stampate, e per godersi momenti di relax rimandati da troppo. Chi si trovò di fronte a intere giornate da colmare, dopo aver sfornato pizze e biscotti trovò nella lettura un modo per viaggiare lontano pur senza muoversi.

È questo, il grande pregio della carta stampata. O, se vogliamo essere più precisi, anche dei libri digitali, che oggi sono disponibili in milioni di titoli e accessibili a tutte le tasche. Le storie raccontate nei libri hanno il potere di far vivere mille vite in una sola. Si possono esplorare mondi fantastici oppure approfondire la psiche umana. Si possono imparare teoremi scientifici o lasciarsi andare a sogni languidi e romantici.

C’è però un fenomeno che pare essere tutto italiano. Le persone, in generale, leggono poco. Non si tratta di una mera convinzione stereotipata. Lo rivelano i dati raccolti da studi regolarmente effettuati negli anni. Indipendentemente dal periodo pandemico, che ovviamente è una parentesi particolare, “È da tempo che diciamo che la lettura è un’emergenza nazionale”. Lo afferma il presidente dell’Associazione Italiana Editori Ricardo Franco Levi. Ed è vero. Anche senza non voler andare molto indietro nel tempo, basta dare un’occhiata ai dati pubblicati da uno studio recente, effettuato dal Centro per il libro e la lettura e dall’Associazione Italiana Editori e presentato al Salone internazionale del Libro di Torino, che nella sua XXXIII edizione risalente all’ottobre 2021 ha vantato più di 150.000 visitatori.

La situazione sulle abitudini letterarie degli italiani: qualche numero

Il totale della popolazione italiana che legge, se già era abbastanza basso, sta scendendo. Dal 65% del 2019 siamo passati al 56%. E il calo maggiore si è registrato nei giovani lettori, quelli appartenenti alla fascia 15-17. Va sottolineato che solitamente in questa età i ragazzi già affrontano molte letture perché in età scolare. Risulta quindi abbastanza ovvio che, nei momenti liberi, i giovani si dedichino a qualcosa di diverso.

I lettori abituali leggono ancora di più

Di contro, i lettori abituali tendono a leggere ancora di più. Secondo le ultime stime, cresce il numero medio dei libri acquistati, sia cartacei che digitali. Se nel 2020 vennero acquistati in media 14 libri, nel 2021 i lettori “forti” ne hanno acquistati almeno 17. Chi è appassionato, dunque, sembra continuare a portare avanti le sue abitudini indipendentemente da tutto. La vera “sorpresa” risiede piuttosto nel gap registrato in ambito geografico.

Mentre al Nord i lettori, negli ultimi 3 anni, calano generalmente da un 63% al 59% registrato nel 2021, al Sud quello che era il 41% di lettori nel 2019 scende drasticamente al 35% nel 2021. Quella che poteva sembrare una mera considerazione stereotipata, in realtà viene confermata dai numeri. La speranza è che continuino ad essere messe in campo tutte quelle iniziative atte a coinvolgere un numero sempre maggiore di lettori, al fine di ridurre una sorta di disuguaglianza che, nel 2022, non può più continuare ad esistere.

 

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