Smog: ingegneri Verona, più controlli su riscaldamento condomini (2)

(AdnKronos) – “Va capito se tutti i condomini hanno installato i sistemi di contabilizzazione, quanti siano ancora indietro, se sia rispettata la temperatura all’interno degli edifici, altro dato che ha il suo peso sull’inquinamento, e se i generatori a pellet e a legna installati siano quelli previsti da normativa. Preciso che la contabilizzazione, anche se non riduce i consumi, tuttavia rende consapevoli e responsabili gli utenti sui propri consumi, rendendoli più virtuosi. Forse l’impatto maggiore si ha proprio da questa consapevolezza”.
Se, parlando di smog, l’associazione mentale più immediata è quella con le auto, Falsirollo evidenzia che la soglia limite dei 50 microgrammi per metro cubo d’aria è stata superata a gennaio, febbraio e marzo, ossia nei mesi in cui gli impianti di riscaldamento funzionano a pieno regime, insieme alle stufe a pallet e a legna. “Di certo anche il clima stagionale fa la sua parte, ma è evidente che il problema non deriva dai negozi, che in prevalenza funzionano a pompa di calore, ossia a elettricità. Quest’ultimi non producono un inquinamento diretto, ma uno spreco energetico. Nulla a che fare quindi con le Pm10, che vengono prodotte piuttosto dalle auto e, appunto, dal riscaldamento generato dalle caldaie”.
La conferma arriva anche dai dati sugli anni passati. Se nel 2018 i superamenti della soglia limite di pm10 sono stati 49, e nel 2017 hanno riguardato ben 76 giorni, i mesi di massima incidenza sono sempre quelli invernali, in particolare dicembre. “La proposta dell’assessore Ilaria Segala di chiudere le porte dei negozi, può avere un vantaggio nel risparmio energetico e contribuisce a promuovere una cultura più attenta all’ambiente – insiste il presidente degli Ingegneri – però ci si dovrebbe concentrare maggiormente sui condomini, aumentando i controlli nei loro confronti con l’obiettivo primario di renderli il più vicini possibile alle normative vigenti”.

(Adnkronos)