Un 2017 di fuoco: 343 nuovi malware per Android all’ora!

(Bologna, 26 gennaio 2018) – Con un totale di oltre tre milioni di nuovi malware per Android anche il 2017 ha mostrato il suo lato oscuro. Nel solo quarto trimestre del 2017 i G DATA Security Labs ne hanno rilevati 744.065, ossia 8225 nuovi file nocivi per i sistemi operativi Android al giorno. Nonostante si sia riscontrato un minimo calo del tasso di crescita totale anno su anno rispetto al 2016 (3.246.284), non si puo’ dire che le minacce a cui siamo esposti siano meno elevate. Il recente caso di Meltdown e Spectre ha nuovamente evidenziato quanto sia necessario riconsiderare la sicurezza dei dispositivi mobili. Con “Project Treble”, una funzione disponibile con la piu’ recente versione di Android, Google tenta di accelerare la distribuzione degli aggiornamenti agli utenti. Sara’ la soluzione?

700mila applicazioni malevole individuate su Google Play

Nel corso dello scorso anno, Google e i produttori di soluzioni AV hanno rilevato oltre 700mila applicazioni che violano le linee guida del Play Store, il 70% in piu’ rispetto al 2016. Tra queste le copycats, applicazioni dai contenuti inaccettabili e malware.

La statistica mostra che le applicazioni malevole riescono a raggiungere lo Store nonostante le innumerevoli funzioni di sicurezza implementate da Google. Per questo motivo gli utenti dovrebbero assolutamente installare sul proprio dispositivo una Security App, in grado di individuare per tempo le applicazioni contenenti funzioni dannose. La Security App dovrebbe essere dotata della scansione antivirus, per identificare eventuali trojan, malware e altri codici malevoli sui dispositivi Android e nelle applicazioni.

Le vulnerabilita’ impongono un cambiamento di rotta

Abbiamo gia’ indicato in altri testi sull’argomento che, per gli esperti, Android e’ leader maximo delle vulnerabilita’. Nel solo 2017 diversi sviluppatori e ricercatori hanno rilevato 842 falle nelle diverse versioni del sistema operativo firmato Google. Questo predominio si puo’ argomentare adducendo il fatto che Android e’ un progetto open source, sono quindi molte le persone che hanno la possibilita’ di apportare modifiche e condurre ricerche sul software. Il problema tuttavia non si limita alle vulnerabilita’ del software ma riguarda anche e soprattutto le falle dell’hardware. Meltdown e Spectre, le gravi falle di sicurezza dei processori utilizzati anche nei dispositivi mobili, hanno mostrato ancora una volta quanto sia necessario velocizzare i processi al fine di assicurare agli utenti aggiornamenti tempestivi, poiche’ la maggior parte dei cyber attacchi sfrutta vulnerabilita’ note.

Project Treble: forse la luce in fondo al tunnel?

Gli aggiornamenti di Android costituiscono da sempre un tema spinoso – non solo dal punto di vista degli utenti. Le vulnerabilita’ vengono rese note sempre piu’ frequentemente e a distanza sempre piu’ ravvicinata e proprio gli smartphone sono maggiormente a rischio. Con la pubblicazione del nuovo Android 8.0 ‘Oreo – Google ha presentato il suo ‘Project Treble – . Gli sviluppatori Android puntano ad una distribuzione generale degli aggiornamenti piu’ rapida, con l’intento di non limitare la ricezione tempestiva degli update ai soli modelli Pixel e Nexus.

Fino ad ora infatti era necessario rispettare cinque fasi prima della pubblicazione di un aggiornamento: il team Android metteva a disposizione un codice Open Source che i produttori di processori potevano adattare ai propri hardware specifici. Dopo di che era il turno dei produttori di smartphone, a cui veniva data la possibilita’ di personalizzare la nuova release. I provider che vendono propri dispositivi mobili ai clienti, avevano anch’essi l’opportunita’ di apportare le proprie modifiche al software. Solo allora si poteva rilasciare la nuova versione del sistema operativo. Questi processi concatenati richiedono da sempre tempiu’ molto lunghi, con la conseguenza che gli utenti ricevono gli aggiornamenti a mesi o addirittura anni di distanza (e in alcuni casi neanche mai) rispetto al rilascio da parte del team Android.

Semplificazione dei processi

Tramite “Treble” Google ha modificato il processo e messo a disposizione una cosiddetta “interfaccia vendor” quale trait d’union tra il Framework Android-OS e gli adeguamenti del produttore. Tale interfaccia contiene tutte le informazioni specifiche rilevanti per l’hardware, come ad esempio i driver dei chipset. I produttori di smartphone possono cosi’ consegnare rapidamente gli update di Android, senza doverli adattare alle proprie esigenze.

Gli utenti avrebbero finalmente l’opportunita’ di beneficiare degli aggiornamenti di sicurezza piu’ rapidamente senza doversi piu’ preoccupare dei lunghi tempiu’ di attesa. Sono soprattutto gli smartphone di fascia bassa a non ricevere alcuna protezione contro le vulnerabilita’, sovente perche’ gia’ in fase di produzione montano un software obsoleto.

Il neo: disponibilita’ di “Treble” a discrezione del produttore

“Project Treble” e’ disponibile su tutti gli smartphone che sin dalla produzione dispongono di Android Oreo. Tuttavia un aggiornamento alla versione 8.0 successivo alla produzione non garantisce la fruibilita’ del progetto, poiche’ Google lascia ai produttori la liberta’ di scegliere se fornire o meno la funzione con l’aggiornamento. Al momento dell’acquisto di un nuovo smartphone con sistema operativo Android, gli utenti dovrebbero quindi assicurarsi che sia dotato della versione 8.0 di Android di fabbrica e che quindi integri il “progetto Treble” by default. Cosi’ facendo, ci si assicura di fruire rapidamente delle patch di sicurezza contro falle come Spectre(1).
(1)
https://android-developers.googleblog.com/2017/05/here-comes-treble-modular-base-for.html

G DATA

Fondata nel 1985 a Bochum, G DATA vanta una storia di oltre trent’anni nella lotta e prevenzione contro le minacce informatiche ed e’ uno dei principali fornitori al mondo di soluzioni per la sicurezza IT, insignite di numerosi riconoscimenti per la qualita’ della protezione fornita e l’intuitivita’ d’uso.
G DATA produce e commercializza soluzioni di sicurezza totalmente aderenti alle normative europee sulla protezione dei dati. Il portafoglio prodotti G DATA comprende soluzioni di sicurezza per le imprese, dalle micro alle grandi aziende, e applicazioni rivolte all’utenza consumer.
Partner tecnico di Ducati Corse per la MotoGP, G DATA ha il compito di proteggere i sistemi IT di pista del team Ducati. L’azienda patrocina altresi’ il Teatro Comunale di Bologna e diversi eventi volti all’accrescimento culturale e all’aggregazione sociale tra cui mostre e corsi presso istituti scolastici per favorire un uso consapevole del web e dei social media.
Ulteriori informazioni su G DATA e sulle soluzioni di sicurezza sono consultabili sul sito www.gdata.it

(Immediapress – Adnkronos
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