Il mercato del lavoro Veneto nel quarto trimestre e il saldo annuale

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Nell’ultimo trimestre 2015 le assunzioni sono aumentate nettamente (+20% rispetto al quarto trimestre 2014; +12% su base annua) mentre il volume delle cessazioni si è incrementato in misura molto modesta (+5% su base annua, +1% il tendenziale per il quarto trimestre) ciò ha contribuito al rafforzamento del saldo positivo nel periodo di riferimento.

Per il lavoro dipendente in senso stretto il saldo trimestrale tra assunzioni e cessazioni è risultato fisiologicamente negativo (-37.900), come normale per l’ultimo trimestre dell’anno quando arrivano alla conclusione molti rapporti di lavoro a termine, ma nettamente migliorato, rispetto al dato corrispondente per il quarto tri­mestre 2014 (-64.200)

Considerando i flussi registrati per le altre tipologie contrattuali per le quali è obbligatoria la comunicazione di avvio, regi­striamo il proseguire della flessione già osservata nei trimestri precedenti sia per i rapporti di lavoro in­termit­tente sia per l’insieme dei rapporti di lavoro parasubordinato (per quest’ultimo, le attiva­zioni sono scese da 11.480 nel quarto trimestre 2014 a 7.600 nel quarto trimestre 2015; in particolare le colla­borazioni a progetto e coordinate-continuative sono passate da 7.100 a 3.600).

Una ten­denza opposta, orien­tata alla crescita, è ancora confermata, come già nei trimestri precedenti, per i tirocini: nel quarto tri­mestre 2015 ne sono stati attivati 8.700 contro i 7.800 del quarto trimestre 2014, su cui ha influito sicuramente il programma Garanzia Giovani; in netto calo le attiva­zioni di lavori di pubblica utilità (500 unità contro le circa 2mila del quarto trimestre del 2014).

I licenziamenti sono stati circa 18.200 (di cui 3.400 collettivi), in netta diminuzione rispetto a quelli registrati nel quarto trimestre 2014 (-12%). Le dimissioni 35.900, il 18% in più rispetto allo stesso trimestre del 2014.

In crescita pure le uscite dalle forze di lavoro (soprattutto pensionamenti): +25% nel quarto trimestre del 2015.

Si è rafforzata la tendenza generale alla riduzione del ri­cor­so alla Cassa integrazione, come è stato già posto in evidenza anche nel report relativo agli ultimi sei anni di ricorso alla Cigd.

Estendendo l’osservazione su base annua, emerge un bilancio occupazionale nel complesso nettamente positivo, con una crescita di 36.600 posizioni di lavoro rispetto alla situazione di fine 2014.

Tale risultato è determinato soprattutto dal recupero dei contratti a tempo indeterminato, che risultavano in contrazione dall’inizio del 2013 e che ora, su base an­nua, grazie ai risultati del 2015 – in particolare all’incremento registrato nel quarto trimestre – risultano in netta crescita: la variazione rispetto al 31 dicembre 2014 è pari a +63.200 posizioni di lavoro.

La dinamica positiva delle assunzioni è stata trainata dai contratti a tempo indeterminato (le assunzioni con tale tipologia contrattuale sono più che triplicate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), beneficiari dell’esonero contributivo consi­stente previsto dalla Legge di stabilità 2015 ed ulteriormente incentivati, a fine anno, dalla programmata contrazione dello stesso a partire dal primo gennaio del 2016 (vengono ridotti sia l’importo che la durata).

In crescita sono risultati pure i contratti di somministrazione (+20% il tendenziale, +18% su base annua) mentre per i contratti a tempo determinato si registra il calo delle assunzioni (-10% il tendenziale, -1% su base annua), un consistente incremento dei passaggi al tempo indeterminato (le trasformazioni su base annua sono aumentate del 73%) e un ulteriore incremento delle proroghe (+18% il tendenziale del quarto trimestre). .Per l‘appren­distato, invece, si registra una netta flessione tendenziale delle assunzioni (-10%).

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