Pioggia rossa dal Sahara

Dalle descrizioni di Omero a Cicerone, passando anche per re Artu’, quello della ‘pioggia rossa’ e’ un fenomeno ricorrente nella storia europea. Il prossimo evento e’ atteso a Roma il 19 maggio. Ad attenderlo un piccolo ‘esercito’ internazionale di ricercatori e mezzi osservativi.

La ‘pioggia rossa’ (o gialla che sia) altro non e’ che la manifestazione della ricaduta di sabbie trasportate dal Sahara fino a noi. Naturalmente parliamo della sabbia piu’ fine, grande qualche millesimo di millimetro.

Insieme con Spagna e Grecia, l’Italia e’ uno dei paesi europei piu’ interessati da questi fenomeni. Lo scorso Febbraio una nube di sabbia sahariana ha percorso l’Italia e ha scavalcato le Alpi. E’ stata osservata abbattersi su Roma per poi arrivare fino a Monaco di Baviera. Il trasporto e’ stato cosi’ intenso che ancora a Marzo le nevi delle Dolomiti del Brenta presentavano un colore rosso mattone e, una volta sciolte, rilasciavano i piccoli granelli rossi (foto 1 e 2).

Roma e’ la citta dove, aggiungendosi al gia alto carico di ‘polveri fini’, l’effetto delle sabbie sahariane sugli ‘sforamenti’ dei livelli di PM10 e’ maggiore. Da un anno il progetto europeo LIFE-Diapason, coordinato da ISAC-CNR, controlla ora per ora l’arrivo delle ‘nubi di sabbia’ nell’area romana grazie a tre radar laser (www.diapason-life.eu) collocati vicino a centraline di ARPA Lazio.

Il prossimo arrivo di sabbie dal Sahara sull’Italia centromeridionale e’ previsto per Lunedi’ 19 Maggio. Per alcuni giorni avremo temperature alte e PM10 in salita.

Per monitorare questo evento DIAPASON schierera un piccolo ‘esercito’ internazionale di ricercatori e mezzi osservativi. Oltre al CNR e ad ARPA Lazio, vedra a Roma gruppi di ricerca del Max Planck tedesco e dell’INFN, mentre altri gruppi osserveranno l’arrivo di queste polveri in Umbria, Toscana, in Val Padana e in Puglia. Oltre ad essere osservate dai radar laser le polveri saranno campionate e analizzate. I loro percorsi di discesa al suolo saranno previsti da modelli numerici, intercettati e descritti mediante sofisticati strumenti di telerilevamento meteo in una campagna ‘intensiva’ che avra il suo centro presso il supersito di ISAC a Tor Vergata (http://www.diapason-life.eu/images/RAS-LAST.pdf).

Tutto questo lavoro si trasformera in miglioramenti della metodologia europea per separare il PM10 antropico da quello naturale (ed evitare salate multe per gli sforamenti); in una migliore definizione dei meccanismi di impatto sulla salute di queste polveri (a Roma ne e’ stata dimostrata l’associazione con molte patologie); in strumenti per la sicurezza del volo (sistemi radar laser) e in un supporto alle decisioni di mitigazione e controllo della qualita dell’aria (chiusura del traffico).

Allegati: Immagini

(Ufficio stampa CNR)

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