“MY NAME IS ERNEST”. La première del film sul periodo veneto di Hemingway

Il 07 febbraio 2014, alle 18, al TeatroLa Fenice di Venezia, Sale Apollinee, dopo aver presentato lo scorso settembre il trailer nello spazio della Regione del Veneto alla 70° edizione della Mostra del Cinema di Venezia, verrà presentato per la prima volta in sala il film “My name is Ernest” del regista padovano Emilio Briguglio. L'opera ricostruisce i due macro-periodi in cui Hemingway ha conosciuto il Veneto, mettendo in evidenza, come questa sua grande passione per la nostra terra, lo abbia profondamente ispirato nel corso della sua vita e nella realizzazione di alcuni dei suoi capolavori: "Addio alle armi" e "Al di del fiume tra gli alberi".

Il film tratta la figura di Hemingway in un'ottica completamente nuova, facendo emergere, non tanto la sregolatezza della sua vita, quanto la purezza del suo genio. Grazie ad immagini provenienti da archivi originali dell'epoca e, soprattutto, alla ricostruzioni di accurati set cinematografici, lo spettatore sarà accompagnato in un viaggio non solo nel tempo ma nell’animo di quello che è stato uno degli scrittori più importanti del ‘900. Girato nell’autunno del 2012 fra Torre di Mosto, i Colli del Montello, Chioggia, Abano Terme, Fossalta di Piave, Verona, Padova, Cortina, Caorle, Schio, il film ripercorre i periodi storici che il grande scrittore americano, Ernest Hemingway, ha trascorso in Veneto, nel corso della prima guerra mondiale, come volontario della Croce Rossa, e nel secondo dopoguerra, in un periodo di vacanza, in cui fece diventare celebri località come Cortina, Caorle, e posti come l'Harry's Bar e il Gritti ecc…, raccontando gli amori legati a quei periodi: Agnes Von Kurowsky e Adriana Ivancich.

Hemingway, diciannovenne, uomo delleambulanze che soccorre i feriti in battaglia, poco dopo la mezzanotte dell'8 Luglio 1918, a Fossalta di Piave, viene ferito ad una gamba per lo scoppio di un colpo di mortaio e pallottole di mitraglia. Nonostante il dolore continua ad aiutare gli altri, ottiene così medaglie d’onore e promozione. Portato a Milano in Ospedale, con 227 ferite, viene soccorso dalla giovane crocerossina,più grande di lui di otto anni, Agnes von Kurowsky, americana di origine tedesca, di cui si innamora; la loro storia dura il periodo della sua convalescenza, tre mesi. Nel gennaio del ‘19 Hemingway torna negli Stati Uniti, con la promessa nel giro di pochi mesi di sposare Agnes. A  marzo lei però gli scrive di essere fidanzata con un ufficiale italiano, spezzandogli il cuore.

Adriana Ivancich,nata nel 1930, è invece una nobile, discende da una famiglia di armatori di origine dalmata, trasferitasi a Venezia. Hemingway la conosce nel dicembre del 1948, durante una partita di caccia nel Veneto. La contessina ha 18 anni e lui quasi 50. Lui si innamora. Si vedono a Venezia e Cortina. Poi lui torna aCuba nell'aprile 1949per ritornare poi a Venezia nel gennaio 1950. Alla fine invita Adriana e la madre Dora nella sua casa a Cuba. La Ivancich ci resterà per tre mesi e mezzo tra il ‘50 e il '51. Si vedono di nuovo nel periodo marzo-maggio del ‘54a Venezia e verso il ‘55si interrompe la loro relazione  platonica.

“Nominare Hemingway oggi significa – precisano Briguglio e Riccardi Fabrizi,lo sceneggiatore – aprire le porte ad un mondo eroico, leggendario. Volevamo rappresentare quest’uomo, così corpulento e virile, di cui si è detto e scritto tutto, in una luce nuova. Nell’immaginario popolare sembra nato con i capelli bianchi, la barba lunga, le cicatrici da marinaio e la bottiglia in mano, ma è stato ragazzo, ha tremato e sofferto per i primi palpiti d’amore come tutti. Sofferenza e sentimento  che hanno reso le sue opere così emozionanti. Non a casoAgnes Von Kurowsky e Adriana Ivancich sono state vere e proprie muse ispiratrici di “Addio alle armi” e diDi dal fiume e tra gli alberi”.”

Il lungometraggio, prodotto dalla padovana Venice Film Production, in collaborazione con Running Tv International – sempre di Padovaè stato sostenuto dalla Treviso Film Commission e dal Consorzio di Promozione turistica Marca trevigiana, e finanziato parzialmente dal fondo per il cinema della Regione del Veneto, Film Commission, ha ottenuto altresì l’eleggibilità culturale dal MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali).

Molti fra gli interpreti sono veneti o provenienti dal Nordest come: i padovani, Stefano Scandaletti, Premio Off 2011, che interpreta il Barone Franchetti, Eleonora Bolla, vista nell’ultima serie tv “Sposami”, che interpreta l’amore giovanile di Hemingway, Agnes Von Kuroswky, Carla Stella, Vasco Mirandola, Alessandro Bressanello, visto in "Sole a catinelle" di Checco Zalone,  Marco La Ferla, Carlo D’Addio – lo zio del Toso in “Faccia D’Angelo”, tutti di Padova, Diego Pagotto di Conegliano, “il Doge” in “Faccia D’Angelo”, accanto a Germano, la veronese Giulia Cailotto. Presenti anche Giorgio Careccia – Io non ho paura, Non ti muovere, Romanzo criminale, Vallanzasca – e Maximiliano Hernando Bruno, in tv con “Squadra Antimafia”.Ad interpretare l’altro grande amore dello scrittore, incontrato in Veneto, la nobildonna Adriana Ivancich, l’attrice friulana Anita Kravos, vista recentemente nell’ultimo film, candidato all'Oscar, di Sorrentino La Grande Bellezza”.

Qualora foste interessati ad un’intervista al regista o a qualche attore contattateci alla presente mail per fissare un possibile appuntamento.

 Link al trailer:  http://www.youtube.com/watch?v=WZPAnVnjoxQ

Pagina facebook del film: https://www.facebook.com/MyNameIsErnest?fref=ts

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