SI,SI,SI…OH,SI!: SABINA GUZZANTI AL PRIDE VILLAGE DI PADOVA CON IL SUO NUOVO SHOW

Sabina Guzzanti (foto Alessandro Leorin)Sabina Guzzanti fa il pieno al Pride Village di Padova con un pubblico di circa 2.000 persone, molte delle quali presenti già assai prima del previsto orario di inizio per accaparrarsi i posti a sedere nelle prime file.
E l’attrice romana non si fa attendere: alle 22.15, indossando un abito rosso, di media lunghezza, piuttosto attillato, mostrando una forma fisica invidiabile, si presenta sul palco intonando una breve canzone sarcastica sulla precaria situazione del nostro Paese e delle famiglie italiane.
Il titolo dello spettacolo “Si, si, si,… oh, si!” non è scelto a caso ma è stato preso da una scritta apparsa al recente Euro Pride svoltosi a Roma, pochi giorni dopo i Referendum sull’acqua e sul nucleare, che inneggiava alla vittoria dei “si” ma soprattutto dava un chiaro segnale di soddisfazione da parte di un elettorato consapevole e non più passivo nei confronti dei poteri “forti”; questa è stata la spiegazione dell’autrice.
E la Sabina nazionale non risparmia colpi a Berlusconi (suo soggetto preferito…), a Bossi, a Bertolaso, (afferma che per la ricostruzione del Paese bisognerebbe chiamare lui…), ai personaggi della P4, ecc…

Lo spettacolo procede veloce, senza interruzioni e tempi morti, in un susseguirsi di parodie di personaggi politici e dello spettacolo dell’Italia di oggi.
E l’autrice ci parla in una chiave semi-serio-comica anche del suo primo incontro nel lontano 1988 con il Cavaliere ad Arcore; “…non andai ad Arcore per i motivi che potete pensare voi…”; fu proprio in occasione della soppressione di un programma che andava in onda sulle reti Mediaset ed al quale la Guzzanti partecipava come attrice; Berlusconi voleva convincere alcuni attori dello spettacolo, quelli più promettenti secondo lui, ad accettare altre parti (imbonitori televisivi) all’interno di altri programmi più commerciali del palinsesto. La giovane Guzzanti uscì da quell’incontro, alla quale si era presentata carica di una benevola ammirazione verso il Cavaliere, con una profonda delusione e con una chiara visione di ciò che era veramente e che sarebbe diventato quel personaggio…

L’autrice fa il verso poi ad altri personaggi della nostra Società quali Bruno Vespa, il quale continua a perpetuarsi con il suo programma e con la sua abilità di non avere mai un serio contradditorio durante le discussioni proposte oppure, nel caso qualcuno facesse opposizione, di passare rapidamente dalle questioni reali ed importanti ad argomenti futili e secondari.
E ce n’è anche per Maria De Filippi, con i suoi programmi, imperniati sul falso perbenismo, sulle finte lacrime, sulle storie strappalacrime di persone emarginate e piene di problemi.

La Guzzanti ci racconta questo “tragico” spaccato della nostra Società mediante una satira pungente ma non volgare, come afferma lei…, suscitando risate quasi liberatorie da parte del numeroso pubblico.
Ma non risparmia nemmeno figure della sinistra, quali Lucia Annunziata, D’Alema e l’attuale segretario del PD Pierluigi Bersani; di lui, dice che ..”dopo le imitazioni di Crozza, non riesco a prenderlo più sul serio…, ma nemmeno prima…”.

L’unico personaggio del passato che viene richiamato alla memoria dall’autrice è Moana Pozzi, forse perché è stata sua compagna di disavventura nel programma di cui sopra poi soppresso da Mediaset. La Guzzanti dice, tra l’ilarità del pubblico, che la nostra Moana, se fosse ancora in vita, si sarebbe divertita molto al tempo d’oggi dove vanno di moda le escort e soprattutto dove in Parlamento siedono le “mignotte.., magari con i capelli tagliati…”.

Nelle battute della Guzzanti c’è anche qualche richiamo a passaggi di spettacoli passati; il chiaro riferimento è ad Andreotti con i suoi presunti reati di associazione mafiosa cancellati non tanto per una sentenza di assoluzione quanto piuttosto per avvenuta prescrizione.

Sabina Guzzanti durante lo spettacolo a Padova (foto Alessandro Leorin)Ma il filo conduttore del nuovo spettacolo dell’attrice romana è il continuo parallelismo tra l’Italia dell’immediato dopo-guerra e quella attuale. Infatti le similitudini tra i due periodi sono molteplici e quindi assai preoccupanti.
In primo luogo, sia dopo la guerra che oggigiorno, si esce da un ventennio di dittatura…, recita la Guzzanti; ma ora sembra si stia risvegliando la coscienza e soprattutto la volontà degli italiani, continuando nel dire che alle prossime elezioni Berlusconi sarà “spazzato” via…
Sia nel dopoguerra che oggi, la popolazione si è impoverita, è affamata, necessità dei beni di prima necessità e non riesce ad arrivare alla fine del mese in molti casi.
In entrambi i periodi, l’informazione era ed è controllata: televisioni, giornali ed altri mezzi di comunicazione sono sottoposti a censura e a controllo da parte dei poteri forti; molte testate giornalistiche sono di proprietà di lobby bancarie ed economiche.
Come nel dopoguerra, anche oggi abbiamo bisogno degli “amici” americani che ci aiutano e ci salvano dalla miseria, ovviamente in cambio di contropartite…; l’unica differenza è che negli anni ’50 c’era un piano Marshall che sosteneva l’Italia mentre ora no, anzi arrivano le finanziarie…
Come allora, anche oggi la televisione è allo stato primitivo; nel dopoguerra però esisteva qualche programma educativo, come quello del prof. Manzi con i corsi di alfabetizzazione rivolti alla popolazione, praticamente s’insegnava l’alfabeto, e la scrittura attraverso la tv; ora invece imperversano fiction, reality, programmi spazzatura, le trasmissioni della De Filippi…, ecc… che hanno svuotato completamente i contenuti della televisione.

Si può affermare quindi che la satira della Guzzanti non è fatta solamente da risate e battute ma costituisce anche uno strumento per far prendere coscienza ai cittadini dei problemi e di verità nascoste che colpiscono la nostra Società.

La Guzzanti non si risparmia certamente e lo spettacolo dura circa 2 ore tra la soddisfazione e l’ilarità della maggioranza del pubblico; naturalmente c’erano anche persone di altre estrazioni politiche ma non c’è mai stata contestazione.
Lo spettacolo resterà in cartello almeno sino al prossimo autunno. Per cronaca è da ricordare che la regia è stata curata da Giorgio Gallione.

Fabrizio Zampieri
 

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