20 dicembre 2024
(ARV) Venezia 20 dic. 2024 – – “Il progetto di riforma della sanità penitenziaria presentato al ministero della sanità dalla Società italiana di medicina e sanità penitenziaria, Simpse, rappresenta una novità cui anche il Veneto è chiamato a prestare la massima attenzione nell’ottica di garantire ai detenuti nella nostra regione un livello adeguato di assistenza sanitaria”. Lo dice la consigliera regionale del Pd, Anna Maria Bigon. “Tra le proposte messe sul tavolo, c’è l’introduzione presso ogni azienda sanitaria di un servizio di sanità penitenziaria che inglobi al suo interno le competenze per prevenzione, cura, riabilitazione, assistenza di base e specialistica, odontoiatria sociale, tossicodipendenze, salute mentale, minori di area penale –iega l’esponente Dem – Il tutto in un lavoro di interfaccia con l’amministrazione penitenziaria e con l’autorità garante, per assicurare coerenza tra le misure per la sicurezza e la tutela della salute”. “L’approccio è dunque multidisciplinare e punta ad un alto livello di preparazione e specializzazione. Sarebbe questa – conclude Bigon – la risposta migliore ad uno scenario fortemente critico dal punto di vista sanitario nelle carceri, dove sono in allarmante aumento soprattutto le malattie psichiche e i suicidi. La Regione faccia la sua parte per spingere nella direzione di una riforma efficace e per anticipare i suoi tempi, dotandosi di un numero maggiore di operatori sanitari e di presidi nei luoghi di detenzione”.