QUESTURA DI PADOVA: LA POLIZIA DI STATO BLOCCA NEL PIAZZALE DELLA STAZIONE FERROVIARIA 17ENNE CHE AVEVA OCCULTATO IN UN’INTERCAPEDINE DI UNA SERRANDA UN GROSSO MACHETE CON LAMA DA 50 CM

Nell’ambito dei dispositivi di prevenzione, vigilanza e controllo del territorio disimpegnati dalle pattuglie dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – Squadra Volanti e dagli agenti del Commissariato sezionale “Stanga”, nel pomeriggio di venerdì 2 agosto, l’operatore di polizia nella Sala Operativa della Questura, verso le 17.40, osservando i monitor delle telecamere del sistema di videosorveglianza relative al piazzale della Stazione Ferroviaria, ha notato un giovane arrampicarsi su alcune serrande presenti all’inizio di via Bixio.

L’agente di polizia, dalla sala operativa, provvedeva a direzionare in maniera più precisa la telecamera, constatando come il ragazzo afferrava dall’intercapedine, sita sulla sommità di una serranda, un grosso machete e lo posizionava occultandolo in un’altra fessura poco più avanti.

Immediatamente l’operatore della Centrale Operativa inviava sul posto un equipaggio della Sezione Prevenzione Generale Soccorso Pubblico del Commissariato Stanga, dando la descrizione del ragazzo. Infatti, gli agenti, appena giunti sul posto, notavano la persona sopra descritta, tentare di allontanarsi velocemente, riuscendo così a bloccarlo. Il ragazzo tentava di opporsi al controllo dei poliziotti, i quali contestualmente recuperavano il grosso machete occultato nel lungo precedentemente descritto.

Accompagnato presso gli uffici della Questura, il giovane veniva generalizzato come un 17enne residente in città, già gravato da segnalazioni per precedenti specifici di porto abusivo di armi e rapina, oltre che destinatario di un divieto di accesso ai locali pubblici – D.A.Spo. – ex art. 13 bis D.L 14/2017 in corso di validità.

Sempre negli uffici della Questura il giovane proseguiva nel suo atteggiamento ostile nei confronti degli agenti, apostrofandoli con frasi di disprezzo verso il “rispetto delle regole e della legalità”. Si convocavano in Questura i genitori del giovane, ai quali veniva riaffidato, procedendo a indagarlo in stato di libertà in ordine al reato di porto abusivo di arma.

Il Questore ha quinti attivato la Divisione Polizia Anticrimine, che ha avviato le procedure per l’irrogazione a carico del 17enne della misura di prevenzione personale dell’Avviso Orale.

Dall’inizio dell’anno sono già 112 i minori indaganti dalla Questura in stato di libertà ed 11 in stato di arresto, autori di reati individuati dai poliziotti e per lo più coinvolti in attività di spaccio di stupefacenti e reati da strada tipo aggressioni, risse e rapine, dato in linea con il trend del precedente anno.

Sul punto il Questore della provincia di Padova, Marco Odorisio ha sottolineato come: “Prosegue l’impegno degli agenti della Questura, sia in ambito di prevenzione, vigilanza e controllo del territorio, che anche di attività giudiziarie, al fine di infrenare e contenere questi fenomeni riconducibili ai giovanissimi, che talvolta sfociano in atti violenti ai danni di gruppi di coetanei o di giovanissimi isolati. La capacità di osservazione dell’agente in Sala Operativa, che dalle telecamere di videosorveglianza della Stazione Ferroviaria, remotizzate in Questura, ha notato i movimenti sospetti del ragazzo, confermano la massima attenzione da parte di ciascun operatore di polizia, consentendo, nel caso in esame di svolgere un’importante attività preventiva, con il rinvenimento del grosso machete, volutamente occultato nel piazzale della Stazione Ferroviaria e molto probabilmente destinato a essere utilizzato per una qualsivoglia azione violenta. Fa riflettere l’atteggiamento ostile manifestato durante tutte le fasi del controllo, oltre che le fasi di disprezzo verso il rispetto delle regole e della legalità in genere. Occorre un impegno multiagenzia, affinché, nell’interesse proprio dei ragazzi e degli adolescenti, si intercettino, quanto prima, quegli atteggiamenti devianti, al fine di intervenire per interrompere il cosiddetto “ciclo della devianza”, prima che sia troppo tardi, lavorando su quella che deve essere la consapevolezza delle condotte che i ragazzi pongono in essere, passaggio indispensabile per far maturare in loro il senso della responsabilità”.

(Questura di Padova)