Ostanel (VcV): “Dopo la sentenza della Corte costituzionale su fine vita richiesta informativa urgente in commissione Sanità per audire Zaia, Lanzarin e tutte le figure coinvolte nel processo di gestione dei casi in Veneto. Non un passo indietro sul diritto di libera scelta”.

18 luglio 2024

(Arv) Venezia 19 lug. 2024 –    “Alla luce della sentenza della Corte costituzionale sul fine vita di ieri abbiamo inviato, insieme a tutti i gruppi di opposizione, una lettera alla presidenza della commissione consiliare Sanità per chiedere una convocazione urgente, in base all’art 54 del regolamento, per acquisire informazioni e comprendere come agiranno le modifiche introdotte dalla sentenza di ieri in Veneto. Abbiamo chiesto di udire il Presidente Zaia, l’Assessore Lanzarin, i dirigenti, i comitati per la pratica clinica coinvolti nelle procedure di valutazione e gestione dei casi e il comitato promotore della Legge di iniziativa popolare ‘Liberi Subito’. Valuteremo in quella sede come spingere per ricalendarizzare la proposta di legge firmata da più di 9.000 cittadini veneti che abbiamo sostenuto senza se e senza ma fin dall’inizio”.

Le dichiarazioni sono della consigliera regionale de ‘Il Veneto che Vogliamo’ Elena Ostanel, dopo aver depositato la missiva.

“La sentenza della Corte – spiega la consigliera – apre una nuova fase ed è necessario agire per rendere tale sentenza subito attuabile. Serve monitorare cosa accade e cosa sta accadendo in Veneto, soprattutto dopo la bocciatura della proposta di iniziativa popolare per un solo voto in Aula. Per questo noi non ci fermiamo: se è vero che la Giunta regionale e il Presidente Zaia è a favore del diritto di libera scelta nel fine vita è tempo di darne piena attuazione”.

“Ieri la Corte costituzionale ha fatto un ulteriore piccolo passo in avanti nei confronti di chi chiede di poter porre fine alla propria vita dignitosamente e secondo coscienza – evidenzia Ostanel – Si estende ancora l’interpretazione della sentenza del 2019, lavorando sul concetto di sostegno vitale, ampliando quindi la fattispecie. Una sentenza che rende ancora più urgente per le Regioni dotarsi di una norma che regolamenti con chiarezza e dando gli strumenti giusti ai Comitati Etici per la Pratica Clinica, che sono quelli chiamati a dare parere alle richieste dei cittadini che vogliono vedere riconosciuti i propri diritti”.

(Regione Veneto)