Sta girando molto la notizia dello studio del MIT Senseable City Lab sulla città di Milano, secondo la cui l’interpretazione più diffusa, in sintesi, sia le emissioni di inquinanti e gas serra che i tempi di viaggio verrebbero peggiorati dalla riduzione del limite di velocità a 30 km/h. Notizia che prevedibilmente è stata cavalcata da chi, come certa parte dell’opposizione cittadina, ha sempre osteggiato provvedimenti atti a ridurre la velocità dei mezzi a motore perché ritenuti inutili e dannosi. Purtroppo per chi ritiene che queste conclusioni siano vere la realtà è invece differente.
“I problemi complessi vanno analizzati proprio nella loro complessità, così come gli studi scientifici bisogna saperli interpretare e purtroppo i risultati del recente studio del MIT stanno inducendo a facili e fuorvianti conclusioni, tanto che gli stessi autori dello studio hanno ritenuto doveroso chiarire meglio i suoi risultati, dichiara Francesco Tosato, Presidente di Legambiente Padova. Umberto Fugiglando, Research Manager e Partnership Lead del MIT che ha seguito e gestito i dati di questo studio, ha specificato infatti che l’impatto complessivo della riduzione dei limiti di velocità possa portare ad una riduzione netta dell’emissione dei gas, come osservato nelle altre città europee dove il limite a 30 è stato applicato, grazie al suo abbinamento ad altre misure come la promozione del trasporto pubblico e dell’uso della bicicletta, che sono parte integrante delle misure di istituzione delle città 30.
“Ma – ricorda Tosato – il motivo principale per cui vengono istituite le zone30 la sicurezza stradale, notevolmente incrementata da questi provvedimenti, come evidenziano tutti gli studi di settore. La nostra città ha un numero di morti e feriti che è tre volte quanto proposto dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale come obiettivo al 2030 ed è quindi fondamentale proseguire nell’estensione e nel miglioramento delle zone30. Inoltre lo studio stima un aumento dei tempi di spostamento che va dai 2 secondi, agli 89 secondi confermando quanto sempre affermato da chi sostiene la Città 30, conclude Tosato: con il limite a 30 km/h anziché 50 km/h, la differenza dei tempi di percorrenza è al massimo di qualche minuto. Non è un caso che si tratti quindi di provvedimenti sempre più diffusi e adottati da sempre più città come ad esempio Graz, Grenoble, Valencia e Zurigo.
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(Legambiente Padova)