Cattedra inclusiva, di cosa si tratta?

Per ora è solo una proposta di legge, ma quella della cattedra inclusiva o cattedra polivalente, potrebbe rappresentare una grande novità in ambito di sostegno e portare ad un generale cambiamento nel ruolo degli insegnanti. Secondo quanto indicato dai promotori della proposta di legge, un gruppo di docenti ed esperti, nelle scuole di ogni ordine e grado tutti i docenti incaricati sui posti comuni dovranno svolgere una parte del loro incarico su posto di sostegno. Allo stesso modo, i docenti con incarico su posto di sostegno dovranno effettuare una parte del loro incarico su posto comune. Una novità da introdurre in ottica di ampliamento dell’offerta formativa e che ha come fondamento il principio di corresponsabilità di tutti i docenti nel seguire, stimolare e coinvolgere tutti gli studenti, specialmente quelli con disabilità. Il percorso verso la cattedra inclusiva avrà una durata di sei anni per la formazione specifica del corpo docenti, con step successivi: nel corso del primo anno sarà coinvolto almeno il 10% dei docenti in servizio presso le diverse istituzioni scolastiche. La quota crescerà a partire dal secondo anno di attuazione del progetto fino a raggiungere il 100% degli insegnanti. I docenti con più di 60 anni o più di 25 anni di servizio possono essere esclusi, salvo espressa volontà di voler partecipare al progetto.
La proposta della cattedra polivalente rientra anche in un discorso di continuità didattica che riguarda in modo particolare gli studenti con disabilità e le loro famiglie. Senza contare che in tal modo viene valorizzato il ruolo dell’insegnante di sostegno e, parallelamente, l’insegnante curriculare viene coinvolto in azioni di inclusività, andando a diffondere la funzione del sostegno a tutti i docenti. La nuova proposta di legge sottolinea l’importanza della formazione dei docenti per la quale, a tale proposito, vengono indicati 150 milioni di euro di investimento per ciascuno dei sei anni previsti per completare la transizione verso la cattedra inclusiva. A sostegno delle attività di formazione, è prevista l’istituzione di un coordinamento pedagogico territoriale in accordo con gli enti locali e le istituzioni sanitarie, composto da esperti che dialoghino direttamente con ciascun docente anche per meglio suggerire le scelte formative da intraprendere per completare il percorso. Al tempo stesso, è in previsione una revisione dell’offerta formativa universitaria iniziale in modo che coloro che entreranno come docenti nel mondo della scuola abbiano già le competenze per poter svolgere in modo efficace ed efficiente le attività di sostegno relative alla cattedra inclusiva.

(Adnkronos)