L’INCERTEZZA ZAVORRA IL TESSUTO IMPRENDITORIALE PADOVANO NEL 4° TRIMESTRE (-0,3%) E NELL’INTERO ANNO 2023 (-0,1%)

Patrizio Bertin (Confcommercio Ascom Padova): “Cala il commercio tradizionale, ma crescono online, turismo e servizi”

Moderatamente negativi, con qualche distinguo. Sono i dati sul tessuto delle imprese della provincia di Padova messi a disposizione giusto ieri sul sito della Camera di Commercio a cura dell’Ufficio Studi camerale e che permettono di verificare come il quarto trimestre del 2023 abbia appesantito un quadro economico riconducibile, essenzialmente, al fattore che il commento camerale indica come principale responsabile: l‘incertezza.
Un’incertezza che fissa in 116.327 il numero delle imprese totali al 31 dicembre scorso (94.170 le sedi, 22.157 le unità dipendenti), con una diminuzione di 334 imprese nel quarto trimestre rispetto al trimestre precedente (-0.3%) e con 139 unità (-0,1%) se si guarda al dato complessivo del 2023 per ciò che attiene alle imprese totali. Più marcato il dato delle sedi (rispettivamente -368 pari al -0,4% la variazione trimestrale e -330 pari al -0,3% la variazione annuale) rispetto alle unità dipendenti che aumentano di +34 e del +0,2% nel trimestre e di +191 e del +0,9% nell’anno.
Il dettaglio, oltre che confermare come il quarto trimestre sia sempre quello che registra i dati più negativi (di solito le imprese che cessano lo fanno a fine anno e quelle che partono attendono l’anno nuovo), evidenzia come su base annua agricoltura (-2,5%), commercio (-1,6%) e industria (-0.9 %) siano i settori in territorio negativo, mentre alberghi e ristoranti (+0,2%), costruzioni (+0,4%), servizi alle imprese (+0,6%) attività immobiliari (+1,3%) servizi a persone (+2,2%) e banche e assicurazioni (+2,8%) siano quelle che chiudono in territorio positivo.
Fin qui l’anno.
Però il trimestre, alle già individuate negatività (che però rallentano l’emorragia: -0,9% l’agricoltura – 0,6% il commercio, – 0,5% l’industria), ne aggiunge altre: -0,4% le attività immobiliari e i servizi a imprese, -0,2% le costruzioni e gli alberghi e ristoranti, lasciando a banche e assicurazioni (+0,5%) e servizi a persone (+0,7%) il compito di riequilibrare gli indicatori.
“Niente di nuovo sotto il sole – commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin – soprattutto per quanto concerne il nostro comparto caratterizzato dalle “quattro gambe” che compongono il settore del cosiddetto “terziario di mercato”, ovvero commercio, turismo, servizi e professioni. E’ ormai qualche anno, indipendentemente dalla pandemia e dalle crisi internazionali, che osserviamo un calo del commercio e, parimenti, una crescita degli altri settori. Lo registriamo in Ascom, lo registrano i dati ufficiali. Ma per comprendere appieno come il comparto sia in evoluzione vanno sottolineati due aspetti, entrambi molto importanti: il numero delle unità dipendenti in forte crescita e l’aumento, altrettanto consistente, delle società di capitali al quale fa da contraltare la diminuzione, altrettanto consistente delle ditte individuali e delle società di persone”.
Un robusto +3% su base annua delle società di capitale (+0,6% nel quarto trimestre) ed un altrettanto significativo -2,4% annuo (-1,1% trimestrale) delle società di persone, con le ditte individuali che diminuiscono del -1,7% annuo e del – 0,7% trimestrale, suffragano la valutazione di Bertin: “Il comparto si sta strutturando. Le aziende scendono di numero ma, nel commercio, aumentano i punti vendita così come i servizi ed il turismo, che complessivamente nell’arco dell’anno crescono, si capitalizzano. E’ un fenomeno che in Ascom stiamo osservando e accompagnando con servizi sempre più moderni, con una formazione sempre più mirata, con sostegni finanziari adeguati, con consulenze specifiche in materia di bandi pubblici. Questo ci ha permesso, anche nell’anno appena archiviato, di registrare un saldo positivo nelle adesioni, con numeri addirittura superiori a quelli del pre-covid”.

PADOVA 1° FEBBRAIO 2024

(Ascom Padova)