Polato (FdI): “Approvata in Consiglio regionale del Veneto, la mozione per sostenere la riforma dell’ordinamento della Polizia locale”

24 gennaio 2024

(Arv) Venezia 23 gen. 2024 –      “Approvata oggi in Consiglio regionale la mozione del Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni, che sollecita la Giunta regionale a sostenere ogni iniziativa utile a sostenere la riforma dell’ordinamento della Polizia locale, e a valutare l’avvio di uno studio destinato all’aggiornamento  e al miglioramento della legge regionale in materia”. Così il capogruppo consiliare regionale di Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni, Daniele Polato e primo firmatario dell’istanza che aggiunge: “Le materie dell’ordine pubblico e della pubblica sicurezza sono riservate allo Stato, mentre alle Regioni è attribuita la sola competenza in materia di polizia amministrativa regionale e locale. La legge n. 65 del 1986 conferisce al personale di Polizia locale funzioni di polizia giudiziaria, mentre per i dipendenti dei Comuni è prevista una limitata qualifica di agenti di pubblica sicurezza”.

“Tale normativa, – continua Polato – tuttora vigente, se contestualizzata all’epoca e alle dinamiche istituzionali di ormai quasi 40 anni fa, fu davvero una sorta di norma rivoluzionaria, grazie anche alla forma adottata di ‘legge quadro’, che lasciava ampi spazi alle Regioni d’integrare e in qualche modo territorializzare le disposizioni generali in rapporto alle singole realtà locali”.

“Tuttavia – continua Polato-, quel che poteva apparire come un elemento positivo, finì per mutarsi in genericità delle aree e delle nozioni di riferimento, che restarono indefinite o addirittura solo astratte. Infatti la legge n. 65, non era priva di vulnus normativi, che spesso sono stati colmati dalla giurisprudenza. La più autorevole decisione in materia è contenuta in una sentenza della Corte Costituzionale del 2012 che ha sancito l’equiparazione del personale della Polizia locale a quello delle soggettività ricomprese nel comparto sicurezza, cioè le polizie statali e gli organismi a queste parificate, assegnando agli oltre 60 mila operatori di polizia locale gli stessi oneri delle altre forze di polizia, senza tuttavia riconoscere loro gli stessi onori. Insomma, una specie di polizia di serie B, che si trova ad operare all’interno di un limbo: quello dell’impiegato in divisa, del dipendente comunale con funzioni di polizia giudiziaria, di pubblica sicurezza, di polizia amministrativa, ma che sempre impiegato comunale resta. E quindi, all’impiegato comunale ferito in servizio non può essere riconosciuto l’infortunio sul lavoro, perché non è previsto che possa incorrere in un conflitto a fuoco o anche solo essere investito rilevando un incidente, poiché questo non è previsto succeda agli impiegati comunali. Abbiamo dunque proposto la mozione  approvata oggi, perché appare ormai improrogabile l’esigenza dintervenire con una riforma completa ed esaustiva che disciplini lo stato giuridico degli appartenenti ai corpi e ai servizi di polizia locale, definendone compiti e funzioni precisi, considerato inoltre che al Senato e alla Camera sono incardinate quattro proposte di Legge in materia”, conclude Polato.

(Regione Veneto)