Brescacin (Lega-LV): “La sanità veneta eredita i tagli dei governi di sinistra, ma aumenta le prestazioni”

10 gennaio 2024

(Arv) Venezia 10 gen. 2024 –     “Aumentano le prestazioni sanitarie in tutti i settori rispetto al 2022 ed è motivo di grande soddisfazione, per cui dobbiamo ringraziare tutto il personale medico, infermieristico, l’intero comparto della sanità in Veneto”. Sono le parole di Sonia Brescacin, presidente della Commissione Sanità in Consiglio regionale che spiega: “Gli aumenti di attività maggiormente significativi riguardano i ricoveri, 640.799 nel 2023 contro 618.855 nel 2022 (più 4%); gli interventi chirurgici (più 4%); le prestazioni di specialistica ambulatoriale, (più 4%); le prestazioni di specialistica ambulatoriale complessa, (più 5%); gli accessi ai Pronto Soccorso, 1.839.778 contro 1.778.775 del 2022 (più 3%); gli accessi ai Pronto Soccorso pediatrici, (più 7%); l’attività del Suem 118, (più 8%). Questi aumenti, a dispetto di quanto accusino le opposizioni, sono molto rilevanti perché, nel panorama nazionale di carenza di medici e personale, il “Sistema Veneto” non solo regge, ma cresce e potenzia le proprie prestazioni. La consigliera Baldin afferma che dal governo delle Destre sono arrivati solo tagli, ma sembra dimenticare che sono state le Sinistre a governare in questi ultimi anni e tagliare, o meglio, non aumentare adeguatamente, i finanziamenti al Sistema Sanitario Nazionale. Per rinfrescarle la memoria, la invito a esaminare i dati dell’agenzia Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), da dopo il governo Berlusconi la percentuale degli incrementi annui al SSN non supera mai il 2%, solo un’eccezione nell’anno 2014, dove si è visto un incremento del 2,73%. Con Renzi, nel 2015, l’incremento al SSN non arriva nemmeno all’1%, si assesta allo 0,19%. Finanziamenti “poveri” che hanno impedito di fare investimenti adeguati e fanno riferimento agli anni di governo Monti, Renzi, Gentiloni e Conte. Ora con il Governo di centrodestra abbiamo avuto, solo nel 2023, un incremento al Sistema Sanitario Nazionale del 3,35%, e per l’inizio 2024 sono già stati stanziati altri 3 miliardi di euro. Cifre che i governi di sinistra non hanno mai lontanamente stanziato, perché non hanno mai adeguato i contributi statali a quello che era il fabbisogno del Sistema Sanitario Nazionale. La consigliera Bigon, invece, attacca sui pochi bandi indetti dalla Regione, ma le ricordo che sono stati 131 i concorsi espletati per assumere camici bianchi, e fra i medici sono stati messi a bando 1.023 posti, ma solo 390 abbiano trovato copertura, per mancanza di professionisti. Una carenza che, le ricordo, non è regionale ma nazionale, frutto di un’erronea programmazione ministeriale non certo imputabile a questa amministrazione regionale o nazionale, ma a quelle degli anni precedenti. Se oggi c’è un problema di reclutamento e di normative a livello nazionale è perché si è creato un imbuto nell’accesso a numero chiuso nelle facoltà di Medicina”.

“Nonostante le difficoltà che ereditiamo per le scelte dei precedenti governi – prosegue Brescacin – il Veneto ha aumentato le prestazioni, sicuramente questo infastidisce gli avversari politici. Non è nostra intenzione sederci su questi risultati né essere miopi davanti ai problemi del comparto, né lasciare alla buona volontà degli operatori sanitari in servizio l’onere di portare avanti questo gran numero di prestazioni, ci stiamo muovendo in ogni modo possibile per cercare delle soluzioni”.

(Regione Veneto)