Commozione e grande dolore per l’addio a Giulia Cecchettin, ma anche speranza di una nuova consapevolezza

funerali Giulia Cecchettin

In un giorno di profonda tristezza e commozione, la nostra comunità si è riunita per commemorare Giulia Cecchettin, giovanissima vittima di femminicidio, che ha sconvolto tutto il Paese e forse come mai prima costretto tutti quanti a riflettere sulla necessità di imporsi, come società, obiettivi collettivi , di natura educativa, culturale, di lunga durata e non più rimandabili.

Le migliaia di chiavi che hanno risuonato in Prato della Valle all’uscita della bara dalla Basilica di Santa Giustina (dove è sepolta Elena Lucrezia Corner Piscopia, la prima donna laureata al mondo, che però non potè insegnare perché al suo tempo non era previsto potesse farlo, in un emblematico e potente richiamo con Giulia Cecchettin, uccisa poche ore prima della discussione della tesi di laurea), forse, questo è l’auspicio di molti, faranno la Storia.
Le parole del Vescovo di Padova, Claudio Cipolla, e del padre di Giulia, Gino, hanno portato in dono riflessione oltre il dolore.

Il Vescovo ha sottolineato l’importanza dell’attesa, un tema legato all’Avvento che ci insegna a guardare oltre il buio, nonostante la conclusione tragica di questa storia. L’appello del pensiero cristiano è quello di trasformare il dolore in impegno per costruire una società migliore, dove ogni individuo sia valorizzato come soggetto libero, che contribuisce al mondo con la sua originalità.
La speranza è stata evocata come un dono dello spirito, fondamentale per costruire la vita di fronte a tutte le vittime della violenza. Il Vescovo ha richiamato alla speranza per concretizzare l’utopia di un mondo in cui le tensioni si compongono, e diritti dei più deboli definitivamente garantiti.
La terza parola chiave è stata l’amore, inteso come l’alterità e il bene dell’altro. Osare di più nell’amare, a cercare la strada migliore nella fatica dell’educazione di sé stessi, promuovendo empatia, compassione, accordo.

Il padre  di Giulia Cecchettin ha ribadito la necessità di combattere la svalutazione della donna, responsabilità che coinvolge tutte le famiglie, i media, le scuole. Ha lanciato un appello agli uomini affinché si attivino, ascoltino le donne e si impegnino personalmente per un cambiamento positivo.

Infine, le parole del Sindaco e Presidente della Provincia di Padova, Sergio Giordani: “Nella commozione e nel grande dolore per l’addio a Giulia, una necessaria consapevolezza, testimoniata dalla grandissima partecipazione e ribadita dalle lucide e importanti parole di Gino Cecchettin. Una consapevolezza che va alimentata ogni giorno, in tutte le nostre azioni, per produrre una vera svolta culturale nella lotta alla violenza di genere, che sia radicata nelle coscienze di tutti”.

(Provincia di Padova)