Pro Vita e Famiglia: “Governo mantenga promesse anche su libertà educativa”

Così Toni Brandi intervenuto al Convegno di Lajatico (Pi) ‘Famiglia ed educazione, capitalismo e mercificazione’ organizzato dall’Associazione Pro Vita & Famiglia onlus a cui hanno partecipato il filosofo Diego Fusaro, monsignor Athanasius Schneider, vescovo ausiliare in Astana, Kazakistan, Simone Pillon, senatore nella scorsa legislatura e Jacopo Coghe, portavoce dell’associazione

Roma, 23 ott. “Chiediamo che il governo mantenga le promesse elettorali e che la gente sia informata su quello che è veramente il transgenderismo”. Così Toni Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, intervenendo al Convegno di  Lajatico (Pi) ‘Famiglia ed educazione, capitalismo e mercificazione’  organizzato dall’Associazione Pro Vita & Famiglia onlus a cui hanno partecipato il filosofo Diego Fusaro,  monsignor Athanasius Schneider, vescovo ausiliare in Astana, Kazakistan,  Simone Pillon, senatore nella scorsa legislatura e Jacopo Coghe, portavoce dell’associazione.  
“Oggi la dignità umana è calpestata – afferma Brandi – quello che conta è il profitto. Tra le più improntati industrie del mondo c’è il sesso, la pornografia, la prostituzione, l’utero in affitto: tutte industrie che vedono la donna come oggetto sessuale. Ultimamente è uscita una nuova industria, il transgenderismo, per la quale io, che mi chiamo Antonio, domani  posso sentirmi donna e avere accesso a spazi femminili, siano essi bagni, docce, spogliatoi, carceri, rifugi per le donne, rifugi. Questa è un’assurdità, è contro le donne, è un movimento misogino che danneggia la vita anche dei nostri bambini. Purtroppo sta prendendo piede anche in Italia e porta i bambini a pensare di essere nati in un corpo sbagliato e, mediante la carriera Alias nelle scuole, li portano alla transizione sociale, chirurgica, alla loro medicalizzazione a vita. L’attuale governo aveva promesso, prima delle elezioni, forti azioni contro la carriera Alias e la teoria gender, ma non l’ha fatto”. 
L’invito al governo  “di mettere in pratica, quanto prima, le promesse elettorali” arriva anche da Coghe, fiducioso che siano esaudite “le richieste delle famiglie, soprattutto in campo di libertà educativa nelle scuole sotto attacco delle ideologie” gender.“Siamo oggi a ribadire – sottolinea nel suo intervento – che i genitori sono i primi educatori dei loro figli e che, come primi educatori, hanno una priorità rispetto alla scuola, e questo deve essere rispettato. Troppo spesso – continua Coghe – questo  non avviene all’interno delle scuole, in tutta Italia, con corsi di ideologia gender, associazioni Lgbt che entrano nelle scuole dei nostri figli facendo educazione all’affettività ed educazione alla sessualità, introducendo programmi come la carriera Alias – un protocollo che prevede la possibilità di registrarsi in un ente, un’azienda o una scuola con il nome che corrisponde alla propria identità di genere anche se questo è diverso da quello anagrafico, ndr – che è assolutamente deleteria per la salute affettiva e psicologica dei nostri bambini”.
L’evento, come ricorda Donatella Isca, referente di Pro Vita & Famiglia onlus in Toscana, vuole “promuovere il bene comune. La famiglia formata da mamma e papà – spiega – è cellula fondamentale della società e tutti siamo chiamati  a promuovere il bene ad edificare il bene, ad essere costruttori di pace, di bene”.  A difesa della famiglia “contro la distruzione capitalistica che si sta dispiegando quotidianamente”, si esprime anche il filosofo Fusaro. “Il capitalismo – evidenzia – mira a distruggere la famiglia perchè la famiglia è uno spazio di comunità solidale non mercificabile. Il capitalismo vuole vedere solo atomi consumatori senza solidarietà. Ma la famiglia, come diceva Aristotele, è una prova del fatto che l’uomo è un animale comunitario, laddove il capitalismo non conosce comunità, ma solo individui competitivi. Ecco perchè la difesa della famiglia è una battaglia di civiltà contro il nichilismo del capitalismo contemporaneo”.
Con la “lotta al patriarcato – rimarca  Pillon – si è voluto colpire la figura paterna, ridicolizzarla, cancellare la figura paterna per poi poter entrare nella famiglia e devastare la famiglia, questo è quello che è accaduto. Oggi  una donna che vuole avere un figlio lo può fare tranquillamente senza padre e 2 uomini, con la pratica inumana dell’utero in affitto”. Questa ribellione al padre “ti porta ad essere orfano”, non hai “una radice sicura. E questo – conclude – è esattamente il punto di arrivo che il pensiero unico ci vuole imporre. Essere senza identità, essere senza radici, essere soli”. 
“La famiglia – come si legge in una nota –  è un pilastro essenziale della vita della persona umana che tutti siamo chiamati a custodire come un bene prezioso: duca al rispetto della pari dignità delle persone; le relazioni che si tessono in essa sono improntate alla gratuità; è trampolino di lancio nella vita e paracadute nelle avversità; garantisce e  assicura il futuro della società; è fabbrica di speranza; è motore di sviluppo perché fornisce capitale umano necessario per le nostre economie e, infine, è strumento di protezione contro i centri di potere che possono prevalere sugli individui quando vivono isolati. Al termine dell’incontro, a ricordare la necessità di mantenere accesa la speranza nei cuori delle persone in una società sempre più omologata e appiattita verso il basso, che non valorizza realmente l’unicità di ogni persona umana, si è tenuta una fiaccolata”.

(Adnkronos)