Arrestato l’anarchico Luca Dolce, era latitante dal 2021


Catturato dai Nocs della Polizia di Stato nei pressi Bordighera. Deve scontare 3 anni e mezzo
Trento, 21 ott. – Arrestato dalla Polizia di Stato il latitante anarchico di Trento, Luca Dolce, noto con lo pseudonimo ‘Stecco’. Catturato dai Nocs della Polizia di Stato nei pressi Bordighera al termine di una complessa indagine della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione che aveva costituito un gruppo di lavoro con le Digos di Trento, Trieste, Treviso, Genova e Brescia. Latitante dal 2021, al momento della cattura aveva una carta di identità falsa.
Contestualmente alla sua cattura sono scattate a Trento, Trieste ed in Liguria varie perquisizioni condotte dal personale Digos finalizzate a cristallizare luoghi e contatti funzionali alla latitanza del Dolce. L’anarchico è stato portato presso il carcere di Imperia in attesa del processo per direttissima in quanto responsabile del possesso di documenti di identificazione falsi. Dovrà scontare, inoltre, la pena di 3 anni e 6 mesi per condanne divenute definitive ed espiare la misura cautelare in carcere pendente per un altro procedimento.

Luca Dolce, di 37 anni, è originario di Trieste ed è divenuto parte integrante del gruppo anarco-insurrezionalista trentino fin dal 2009, impegnato nell’attività di propaganda, contribuendo alla redazione di numerosi scritti e pubblicando numerosissimi testi ed articoli caratterizzati molto spesso da profili istigatori ed apologetici. Durante un periodo di detenzione, espiato nel 2019, ha mantenuto una costante produzione di scritti prevalentemente indirizzati alla tematica anti-carceraria, destinati ai siti d’area, in particolare riconducibili al gruppo anarchico trentino. Le diverse attività di indagine hanno permesso di accertare la presenza in Trentino di una radicata organizzazione anarco-insurrezionalista e di una rete volta al sostegno, economico e logistico, della latitanza degli appartenenti. In questo contesto è stabilmente inserito proprio il triestino Dolce.
Le indagini hanno evidenziato il ruolo del trentasettenne nel coordinamento a livello nazionale di attività anti-carcerarie promuovendo iniziative e mantenendo forti legami con esponenti d’area di rilievo e le condotte caratterizzate dall’uso della violenza in occasioni di pubbliche manifestazioni sfociata in invasione di terreni ed edifici, imbrattamento, resistenza a pubblico ufficiale, accensione di cose pericolose, radunata sediziosa e porto di oggetti atti ad offendere. Per tutti questi reati è stato condannato in diversi procedimenti penali. Tra questi la manifestazione della Lega del dicembre 2018 a Rovereto: in quell’occasione un gruppo di circa 70 persone del movimento anarchico, con caschi e bastoni erano andate allo scontro le forze dell’ordine presenti. Con sentenza del 2023 l’uomo è stato condannato a 3 anni di reclusione per reati in materia di ordine pubblico per i disordini relativi all’anno 2016 quando il movimento anarchico trentino ha partecipato alla manifestazione contro le frontiere al Brennero.

(Adnkronos)