Pasta, Spinosi: tra farine di legumi e alghe il mercato chiede healthy food

(Adnkronos) – C’è aria di ottimismo, nonostante la congiuntura internazionale, tra i produttori dell’agroalimentare presenti ad Anuga, la fiera internazionale di riferimento del settore, che si chiude oggi a Colonia, in Germania. A testimoniarlo Marco Spinosi, ad del pastificio di Campofilone, nelle Marche, di cui rappresenta la terza generazione. “La situazione dei prezzi delle materie prime, sia per il grano sia per gli imballaggi, sta migliorando, così come quella dell’energia, e questo ci fa ben sperare per il prossimo futuro in una riduzione dei costi di produzione. Soprattutto per aziende, come la nostra, che fanno ancora tutto artigianalmente. Partecipiamo da tanti anni alla fiera Anuga e del resto la Germania è il primo mercato in cui abbiamo cominciato ad esportare fin dagli anni ’80”, afferma. 

Quanto alle nuove tendenze che stanno dettando i consumi, emerse proprio in fiera, Spinosi non ha dubbi: “Di sicuro è sempre più richiesto l’healthy food, quindi un cibo sano e salutare, che sia la pasta o altri prodotti”. Un segmento, questo, in cui Spinosi è stato sicuramente pioniere, avendo lanciato sul mercato già da tre anni la linea Zero+, una pasta all’uovo biologica pensata per gli sportivi o per chi ha problemi metabolici o per i celiaci.  

“Abbiamo due formati di pasta lunga – spiega – e tre di pasta corta, più due tipi di biscotti. Tutti a base di doppia proteina, animale e vegetale: sono realizzati, infatti, con uova da galline allevate con mangimi non ogm, che vengono sgusciate a mano, farine di mulini certificati e i legumi del nostro fornitore MartinoRossi, senza base acqua. Nascono così le Fettuccine con farina di lenticchie rosse o di ceci, oppure gli strozzapreti, realizzati anche con farina di piselli”.  

E il pastificio sta già lavorando a un’altra novità, che sarà pronta per essere lanciata sul mercato all’inizio del prossimo anno: “Faremo una pasta che conterrà, in aggiunta ai legumi, anche la spirulina, un’alga altamente proteica. Un nuovo ingrediente che ci verrà fornito dalla startup Livegreen, che opera nel biotech per la produzione di estratti bioattivi”, annuncia. Innovazioni che non fanno dimenticare, però, ai mastri pastai di Campofilone, la tradizione. “L’innovazione è sicuramente l’elemento che ha contraddistinto la nostra terza generazione, rappresentata da me e mio fratello, ma restiamo sempre ancorati alle nostre radici, alla lavorazione artigianale che valorizza ed esalta le proprietà del prodotto, anche andando incontro a ciò che il mercato richiede”, assicura Spinosi. 

Trafila in bronzo, ingredienti selezionati, uova fresche ed essiccazione lenta, per offrire un prodotto che trattiene meglio i condimenti e conserva tutte le sue caratteristiche organolettiche: questa la ‘ricetta’ che Spinosi custodisce da 90 anni. Era il 1933, quando Nello Spinosi, nonno di Marco e Riccardo e padre di Vincenzo, primo protagonista della lunga storia della pasta fatta in casa di Campofilone, nei suoi viaggi di lavoro a Roma, portava come dono i Maccheroncini preparati in famiglia. Non esistevano al tempo attrezzature, soltanto mani esperte e grande artigianalità potevano conferire bontà a un semplice impasto.  

Nel 1960 apre il primo laboratorio a Campofilone, destinato alla produzione artigianale dei Maccheroncini, e realizza la prima confezione per la vendita. Sarà poi il figlio Vincenzo ad aprire, nel 1973, il laboratorio artigianale a Cupra Marittima, con annesso un negozio di pasta fresca, e poi, nel 1992, quello di San Benedetto del Tronto. La creazione, nel 2000, degli Spinosini, nuovo formato di pasta dedicato ai due figli Marco e Riccardo, consacra il pastificio di Campofilone alla notorietà nel mondo.  

“Proprio quest’anno compiamo 90 anni. Nonostante le piccole dimensioni, da tre generazioni investiamo nel nostro marchio, che parla di storicità, di identità e di rispetto per il consumatore”, dice l’ad dell’azienda, che è entrata a far parte anche dell’Associazione Marchi Storici, nata due anni fa per raccogliere e valorizzare i marchi d’impresa presenti in Italia da almeno cinquant’anni con produzioni di eccellenza e storicamente collegate al territorio. “Farne parte è un bel traguardo che ci riempie di orgoglio. Questo nuovo e importante riconoscimento testimonia così la nostra storicità e presenza continuativa tra i maggiori produttori del settore alimentare e sinonimo di made in Italy nel mondo”, rimarca. 

Un altro traguardo è stato, proprio nei giorni scorsi, la costituzione del Consorzio di tutela dei Maccheroncini di Campofilone Igp, con l’obiettivo di tutelare la qualità e la tradizione della pasta all’uovo di Campofilone, promuoverla sui mercati nazionali ed esteri, ma anche farne un bene ‘immateriale’ per attrarre i turisti e portarli a conoscerne la produzione direttamente nella sua culla, nella Valdaso incastonata tra il mare e i Sibillini, in provincia di Fermo.  

“Rappresenta un valore aggiunto – sottolinea Marco Spinosi, che farà parte del Cda – soprattutto per il territorio, perché i Maccheroncini sono un tratto di quell’identità che ha permesso di divulgare questo prodotto, diventato prima una Igp e ora tutelato da un Consorzio”.  

 

 

(Adnkronos – Lavoro)

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