GRANCHIO BLU: IL MASAF AUMENTA I FONDI PER IL PROBLEMA

GRANCHIO BLU: IL MASAF AUMENTA I FONDI PER IL PROBLEMA

Si aggiungono altri 10 milioni per sconfiggere il crostaceo che sta mettendo a rischio un intero comparto

ROMA – “Esprimiamo soddisfazione per l’aumento delle risorse comunicate oggi dal ministro Francesco Lollobrigida – commenta Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Rovigo – in quanto servivano ulteriori proposte per i pescatori che si stavano occupando da mesi di liberare le lagune da questi crostacei invasivi. Indispensabile mettere in sicurezza gli orti di mare, per interdire il passaggio del granchio blu sul prodotto, dalla semina al mollusco adulto. La soluzione presentata oggi va nella direzione giusta. Una volta protette le lagune, semineremo nuovamente e cercheremo di far tornare vongole e cozze le protagoniste del settore ittico. Sappiamo che non sono soluzioni immediate e che servirà tempo. Questi ulteriori 10 milioni di euro saranno un contributo per coloro che si stanno impegnando per mantenere la biodiversità: sono mesi che i pescatori sono impegnati in attività di bonifica delle lagune dal granchio blu. Dopo questo incontro, anche gli agricoltori del mare saranno equiparati a quelli della terra e verrà estesa anche a loro la Legge 102. I pescatori potranno favorire degli interventi finanziari, fino a oggi, a sostegno delle imprese agricole a tutela dei danni subiti”.

“Inoltre – conclude Alessandro Faccioli, responsabile Coldiretti Impresapesca Veneto -, si sta organizzando una nuova modalità di cattura del crostaceo con l’allargamento delle aree fino ad arrivare in prossimità della foce e nel mare antistante. A fronte della quantità immensa di prodotto disponibile si era già ravvisata la necessità di intraprendere strade diverse da quella alimentare che poteva limitare temporaneamente e limitatamente l’emergenza”.

Coldiretti non smette mai di cercare altre forme di valorizzazione del crostaceo. Da qualche settimana, Coldiretti sta approfondendo diverse soluzioni alternative con l’obiettivo di trasformare il problema in una risorsa per di più ecologica, tramite lo smaltimento circolare. Sono già al vaglio l’ipotesi alimentare per il settore zootecnico, l’uso dei gusci in impianti che producono energia come i biodigestori o il loro impiego per produrre compound polimerico, additivo utilizzato per asfaltature.

(Coldiretti Padova)