Reati contro il mare, il report Mare Monstrum di Legambiente

Nel 2022 lungo le coste italiane sono stati accertati oltre 19.500 reati ambientali con una crescita del 3,2% rispetto al 2021, oltre a più di 44 mila illeciti amministrativi (+13,1%). Le categorie di reato più ricorrenti riguardano il cemento illegale, l’inquinamento, la cattiva depurazione e la pesca di frodo. Sono questi alcuni dei dati allarmanti del report Mare Monstrum di Legambiente. Entrando nel dettaglio del report, il ciclo illegale del cemento, che comprende attività illecite quali l’occupazione di demanio marittimo, le cave illegali, l’abusivismo edilizio, gli illeciti per gli appalti nelle opere pubbliche, rappresenta da solo oltre la metà (52,9%) dei reati contro il mare e le coste. Seguono reati legati all’inquinamento (4.730 illeciti penali nel 2022) e alla pesca di frodo (3.839 reati). Da segnalare inoltre, il forte aumento (+197% su base annua) delle violazioni del Codice di Navigazione relative alla nautica da diporto anche con riferimento alle aree marine protette, con 286 persone denunciate/arrestate e 329 sequestri. Dal totale di illeciti e reati accertati a seguito di oltre un milione di controlli, emerge una media di 8,7 infrazioni ogni chilometro di costa contro le 7,5 del 2021. Importante anche l’impatto economico dell’attività svolta dalle autorità preposte, prima di tutto le Capitanerie di porto, con 486 milioni di euro complessivi tra sanzioni amministrative e valore dei sequestri, anche se in calo di circa il 22% rispetto all’anno precedente.
Il rapporto di Legambiente indica anche una serie di proposte da sottoporre al Governo per cercare di tutelare più efficacemente il patrimonio naturale costituito dal nostro mare e le sue coste. Vediamo quali sono: – Ripristino della legge che affida ai Prefetti il compito di demolire le costruzioni abusive oggetto di ordinanze di abbattimento emesse ma non eseguite dai Comuni. – Rafforzamento delle attività di contrasto alle occupazioni abusive del demanio marittimo. – Sostegno delle opere di costruzione, adeguamento e messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione al fine di migliorare l’intero sistema su scala nazionale. – Efficientamento dei sistemi di depurazione delle acque reflue anche in ottica di recupero come risorsa per usi come l’irrigazione in agricoltura. – Miglioramento dei controlli delle Agenzie regionali di protezione ambientale e messa in rete nel Sistema Nazionale di protezione ambientale coordinato da Ispra. – Regolamentazione dello scarico in mare dei rifiuti liquidi con norme più stringenti. – Promozione di politiche attive per la prevenzione per la migliore tutela del mare e delle coste. – Attuazione da parte delle istituzioni di adeguati interventi normativi contro la pesca illegale.

(Adnkronos)