Legge sul ripristino della natura: i punti essenziali



Il Parlamento europeo ha da pochi giorni approvato la Legge sul ripristino della Natura che ha l’obiettivo di recuperare gli ecosistemi danneggiati, un’azione fondamentale per contrastare i cambiamenti climatici, tutelare la biodiversità e garantire la sicurezza alimentare. In sintesi, i deputati dell’Europarlamento chiedono che l’Unione Europea adotti entro il 2030 misure per il ripristino della Natura che coinvolgano almeno il 20% delle aree terrestri e marine. Da segnalare che la nuova Legge non prevede la creazione di nuove aree naturali protette all’interno dei confini europei né interferisce sulla realizzazione di infrastrutture per l’energia rinnovabile. Il Parlamento, inoltre, propone che la nuova normativa si applichi solo dopo che saranno forniti dati sulle condizioni necessarie per garantire la sicurezza alimentare a lungo termine e che saranno quantificate chiaramente le aree da ripristinare, in modo da raggiungere più agevolmente gli obiettivi per ciascuna tipologia di habitat naturale. In aggiunta a ciò, viene anche introdotta la possibilità di sospendere o rinviare gli obiettivi della Legge sul ripristino della Natura qualora si verificassero condizioni socio-economiche eccezionali.
Dall’entrata in vigore della normativa, la Commissione avrà 12 mesi di tempo per valutare eventuali divergenze tra le risorse finanziare necessarie al ripristino della Natura e i finanziamenti disponibili, cercando in tal caso le soluzioni per ridurre il divario.
La Legge sul ripristino della Natura si è resa necessaria dopo che è emerso che circa l’80% degli habitat del continente europeo non sono in buone condizioni. Per recuperare gli habitat, secondo l’Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio (AIAPP), serve una serie di interventi, tra cui la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua da decenni invasi dalla cementificazione o trasformati in discariche, in modo da prevenire fenomeni di erosione idrogeologica, oltre al ripristino dei corridoi verdi ove possibile in corrispondenza di nuovi sistemi di mobilità ciclo-pedonale. A tale proposito la Presidente dell’AIAPP Maria Cristina Tullio ha affermato: “La Legge sul ripristino della Natura è un’ottima notizia per il nostro paesaggio e gli ecosistemi urbani. L’Italia non deve perdere questa occasione per recuperare gli habitat naturali danneggiati, il paesaggio agrario, aumentando le biodiversità, oltre ad accrescere le risorse naturali, messi a dura prova dal cambiamento climatico e dalla cementificazione. Per questo chiediamo al Governo di destinare una parte consistente delle risorse del PNRR a interventi di restauro naturalistico”.

(Adnkronos)