“Supera la barriera”, il Padova calcio nella campagna di Fondazione Foresta

Foto conferenza stampa Supera la barriera

Gli ultimi dati del registro tumori italiani riportano una continua crescita di tumori testicolari, il tumore solido più frequente nei giovani uomini (il 12% di tutte le neoplasie tra i 15 e 49 anni), con 2.400 nuovi casi l’anno in Italia. Esiste una variazione geografica che da sud a nord rivela un aumento dei tumori al testicolo in Italia, e nel Veneto in particolare, stando ai risultati dell’ultimo studio della Fondazione Foresta di Padova, che ha incrociato i dati dell’Airtum (Associazione italiana registri tumori) con quelli provenienti da analoghi centri di raccolta del Nord Europa.
Nonostante questo, non si effettuano adeguate campagne di informazione e di screening: sebbene il tumore del testicolo interessi degli organi esterni e quindi facilmente controllabili, a differenza di altri tumori per i quali si fa prevenzione, di questa forma tumorale si parla poco.  Per questo Fondazione Foresta propone fino a settembre uno screening gratuito per la prevenzione del tumore al testicolo in collaborazione con il Calcio Padova e la Provincia di Padova.

La scelta della strategia comunicativa è molto curiosa: tre calciatori del Padova infatti scendono in campo e, nel gesto di proteggersi il basso ventre come si fa quando si è in barriera durante un calcio di punizione, lanciano lo slogan “Supera la barriera. L’imbarazzo è nemico della prevenzione”.  Le immagini dei calciatori che si proteggono invitano a “superare la barriera” sono apparse negli ultimi giorni su poster da sei metri per tre e stanno facendo discutere: è una delle prime volte in assoluto che nel panorama del calcio italiano si parla apertamente di questo tema, una malattia che aveva colpito anche Francesco Acerbi, oggi giocatore dell’Inter, ma che spesso viene dimenticata.

I primi risultati già si vedono: in molti stanno chiamando, fino a settembre sarà possibile fare un test gratuito e un accertamento diagnostico, basta prenotarsi a www.fondazioneforestaonlus.it o chiamare allo 049 851431.

Le cose da fare sono fondamentalmente tre”, spiega il professor Carlo Foresta. “Il primo passo è quello di imparare a praticare l’autopalpazione, all’incirca ogni mese, così come fanno le donne per la prevenzione del tumore al seno; in seconda battuta, almeno una volta all’anno, si dovrebbe prenotare una visita dall’andrologo. Infine, è importante conoscere quali sono i fattori di rischio noti per questo tipo di tumore, in modo da modificare le proprie abitudini, laddove possibile, per adattarle a uno stile di vita più sano”.

Sostengo pienamente l’iniziativa della Fondazione Foresta e mi unisco a loro nell’invitare tutti a partecipare allo screening gratuito disponibile fino a settembre”, dichiara Vincenzo Gottardo, Vicepresidente della Provincia di Padova. “Non ci sono sufficienti campagne informative e programmi di screening dedicati al tumore al testicolo: come cittadini responsabili, è importante prendere in considerazione la nostra salute e adottare comportamenti preventivi, guai a lasciarsi frenare dall’imbarazzo. Aggiungo il mio particolare apprezzamento per il coinvolgimento degli atleti del Calcio Padova: legare uno slogan che richiama fortemente ed efficacemente l’attenzione su questa tematica con persone molto note e nella stessa fascia di età maggiormente colpita, contribuirà certamente a sensibilizzare l’opinione pubblica. Con il nostro impegno, insieme, sono certo sapremo fare la differenza”.

“I giocatori del Calcio Padova possono essere un tramite fondamentale per “superare la barriera” dell’imbarazzo, per far si che la prevenzione diventi una consuetudine” dichiara Francesco Peghin, presidente del Calcio Padova. “Quando si parla di valore sociale dello sport intendiamo proprio questo, possiamo sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema così delicato ed importante, avvicinare questa tematica soprattutto tra i giovani. Per noi è un vero piacere poterlo fare”.

IL DECALOGO PER INDIVIDUARE I FATTORI DI RISCHIO DEL TUMORE AL TESTICOLO

Il tumore al testicolo è uno dei primi cinque tumori in termini di frequenza nel maschio di tutte le età, e il più frequente nella fascia 0-49 anni. L’incidenza in Italia della neoplasia testicolare ha subito, nell’ultimo anno, un aumento del +2,6% nei giovani maschi. Dai dati epidemiologici, facendo lo stesso rapporto nel contesto regionale del Veneto, negli ultimi vent’anni (1987-2017) l’incidenza del tumore testicolare da 3,8% è balzato a l’8% e le cause sono molteplici. Fra le cause c’è la mancata prevenzione: il 92% dei ragazzi diciottenni non si sottopone ad alcuna visita. Gli uomini, a differenza delle donne che già dall’età di 18 anni se non prima si rivolgono al ginecologo, non vanno dall’andrologo se non quando si manifesta già la patologia.

1.    Età: Il cancro ai testicoli rappresenta solo l’1% dei tumori maschili, ma è il più frequente negli uomini tra i 15 e i 39 anni.
2.    Criptorchidismo (testicolo ritenuto). Questa condizione patologica, in cui uno o entrambi i testicoli non discendono nello scroto prima della nascita come dovrebbe avvenire normalmente, è il principale fattore di rischio; la mancata discesa dei testicoli si verifica indicativamente nel 3-5% della popolazione maschile, ma nella maggior parte dei casi la situazione si risolve spontaneamente nel primo anno di vita. Gli uomini con criptorchidismo manifestano un rischio da tre a 10 volte superiore di cancro ai testicoli.
3.    Sindrome di Klinefelter. Questa malattia genetica, caratterizzata da un’anomalia cromosomica, può aumentare il rischio.
4.    Familiarità. Un uomo con un parente stretto che ha avuto il cancro del testicolo ha un rischio maggiore di sviluppare questa tipologia di tumore; in caso di fratello il rischio aumenta di 8 volte, mentre in caso di padre con precedente di tumore al testicolo il rischio è aumentato di 4 volte.
5.    Infertilità. Uomini infertili hanno un rischio di sviluppare il tumore tre volte superiore agli uomini fertili, e i giovani non sanno di essere infertili se non quando cercano un figlio, perché a 18 anni non effettuano alcun esame per la valutazione del liquido seminale e di possibili patologie andrologiche.
6.    Precedente tumore. Gli uomini che hanno avuto il cancro ad un testicolo, hanno un rischio maggiore di sviluppare il cancro nell’altro testicolo. L’aumento del rischio è stimato attorno a 4-12 volte.
7.    Esposizione a sostanze che interferiscono con l’equilibrio endocrino (ad esempio pesticidi).
8.    HIV. Gli uomini con HIV o AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita causata dal virus HIV) hanno un rischio leggermente più elevato di sviluppare il seminoma. Ancora più importante considerando la giovane età della popolazione a rischio di tumore del testicolo, che rappresenta anche la popolazione più esposta all’HIV, perché se è vero che a livello globale i dati relativi all’infezione siano incoraggianti, i giovani maschi sono una delle popolazioni a livello mondiale in cui il numero di nuove diagnosi non è diminuito nel tempo. 
9.    Il fumo di sigaretta raddoppia il rischio. Dai questionari raccolti nei diciottenni delle scuole superiori di Padova, all’interno del progetto “Prevenzione andrologica permanente nelle Scuole”, emerge che il 30% dichiara di fumare almeno saltuariamente, con una media di sigarette al giorno pari a 6,5 nei soli maschi.
10.    Marijuana. Da una recente analisi che ha raccolto i dati di 25 studi riguardanti il collegamento tra consumo di marijuana e malattie oncologiche, il rischio di tumore del testicolo aumenta del 36% per gli uomini che fumano da più di 10 anni. Questo dato è preoccupante se rapportato ai risultati dei questionari della Fondazione Foresta: il 48% dei giovani maschi ha provato almeno una volta la marjuana, ma, dato ancora più preoccupante, il 13% afferma di fumare abitualmente più di una volta a settimana. 
 

(Provincia di Padova)