La Banca Centrale Americana lancia il Twist

Non è sicuramente il ballo risalente all’epoca dei nostri genitori quello che la Fed ha lanciato sul mercato ma un’operazione finanziaria consistente nel trasferimento delle scadenze dei titoli nel proprio portafoglio dal breve al lungo periodo.

Proprio nella riunione dell’ultima settimana, dopo l’incontro del FOMC, la Banca Centrale americana ha annunciato che venderà, da qui a giugno del 2012, un controvalore pari a 400 miliardi di dollari di titoli di Stato USA caratterizzati da una scadenza breve per acquistare contemporaneamente un ammontare di pari importo di titoli con scadenza tra i 7 e i 30 anni.

La FED sembra soddisfatta della decisione presa poiché afferma che in questo modo non ci sarà bisogno di immettere altra liquidità nel mercato e probabilmente potrà pensare di iniziare a ritoccare i tassi nuovamente all’insù.

Analizzandola da un altro punto di vista, con un esempio pratico, è come se un grande debitore decidesse arbitrariamente ed in piena autonomia di allungare improvvisamente le proprie scadenze dei debiti nei confronti dei creditori…

L’operazione Twist,  letteralmente “twisting of funds” ovvero spostamento di fondi, consiste tecnicamente, come già anticipato, nel trasferimento dal breve al lungo periodo delle scadenze nel portafoglio titoli ma senza alcun incremento della liquidità.

Ma tale decisione operativa non è stata proprio ben accolta dai mercati finanziari, i quali hanno reagito in maniera negativa e assai nervosa; per quanto riguarda le Borse abbiamo infatti assistito ad alcune sedute pesantemente negative (in questi ultimi giorni hanno poi recuperato il terreno perso con un breve trend positivo…); si sono inoltre verificate massicce chiusure di posizioni speculative soprattutto in campo valutario (il dollaro Usa si è apprezzato notevolmente rispetto all’euro mentre lo yen giapponese ed il franco svizzero continuano a mantenere una forza notevole).

In definitiva i mercati finanziari sembrano non avere accolto con favore la nuova misura di politica monetaria della FED, soprattutto per il fatto che ogni nuova manovra sembra improntata a posticipare i problemi finanziari ed economici di un’economia americana ed europea oramai asfittiche, lente ed ancora governate dal mondo finanziario, causa delle ultime pesanti crisi.

 

Fabrizio Zampieri

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