Pro memoria Centro Culturale S. Gaetano

Secondo un recentissimo sondaggio fatto dal Partito Democratico il 40% dei padovani non è a conoscenza che la Biblioteca Comunale traslocherà da via Orto Botanico al S. Gaetano, pertanto il 60% neppure sa che esiste. Si aggiunge un altro intervento nel dibattito sul S. Gaetano a cura della Presidente di Italia Nostra Maria Letizia Panajotti.
Premessa

Una Amministrazione che ha a cuore la formazione di una cittadinanza attiva e responsabile deve avere fra le proprie priorità gli investimenti in Attività Culturali.

* Certamente si deve evitare il provincialismo, ma bisogna smetterla, da un lato, di inseguire i Grandi Eventi e, dall’altro, di sponsorizzare a pioggia attività che talvolta gratificano solo i promotori e il cerchio di amici di riferimento, tralasciando completamente qualsiasi attività tesa alla crescita culturale dei cittadini.
* Non esiste una valutazione complessiva dei bisogni, desideri, sogni della città, che si traduca in una visione organica di come utilizzare gli immobili di cui si ha già la disponibilità e di quelli che in viari modi, in un prossimo futuro si potranno rendere disponibili (Museo Civico, Palazzo Zuckermann, San Rocco, La Galleria Civica, Museo della Medicina, vari musei dell’Università non ultimo quello Archeologico del Liviano, Castello Carrarese, ex Macello, i due ex Foro Boario quello di Prato della Valle e quello di corso Australia, cinema Altino, il liberando conservatorio Pollini…) cui si devono aggiungere quelli di cui ci si vorrà dotare (Auditorium, Avancorpo Museo Civico…) da cui far scaturire una rigorosa e realistica scala delle priorità ineludibilmente corredate da programmi gestionali e finanziari.
* Appare inconcepibile che siano trascorsi 12 anni dall’inizio dell’iter per trasformare l’ex Tribunale in un Centro Culturale e che non sia ancora emersa la consapevolezza della necessità di definire un progetto organico di gestione culturale e finanziaria di un complesso di dimensioni tali da essere superato solo dal Kulturhuset di Stoccolma, le cui sole spese “tecniche” saranno altissime.
* Le poche decisioni disorganiche di cui si ha notizia appaiono derivare dalla improvvisazione di un qualche dilettante allo sbaraglio di cui comunque resta vaga l’identità.
* Mancando una visione unitaria condivisa, nessuno ha neppure provato a far sorgere in città il “bisogno” di Biblioteca come luogo dove andare a passare piacevolmente del tempo libero vedendo un film o ascoltando della musica, oltre che un luogo dove leggere un libro, sentire una conferenza, aggiornarsi nel proprio ambito professionale.

Problemi

1. Attirare nuovo pubblico: per invogliare la gente a frequentare la “Nuova Biblioteca” sarebbe importante che a S. Gaetano si spostassero alcuni dei servizi che già funzionano: URP, Informagiovani, Progetto Giovani, Informa Ambiente, Agenda 21, la sezione Didattica del Museo Civico, i Laboratori per la Terza Età ecc. così magari si potrebbe anche risparmiare su qualche affitto

2. Non sprecare spazi preziosi: evitare di inserire attività economiche che, come dimostra anche la biblioteca Borsa di Bologna (oltre 1.000 prestiti al giorno), non sono remunerative né per i gestori né per il Comune dato che la libreria e i ristoranti da 4 anni non pagano l’affitto. Questo concetto, già enunciato numerose volte, è stato confermato dal disinteresse dimostrato dalle categorie per il bando relativo alle gestione del Bar – Ristorante e della Libreria andato di fatto deserto. Comunque per un piacevole intervallo è sufficiente una accogliente caffetteria

3. Spazio per esposizioni: appare eccessivo destinare l’intero primo piano solo a questo scopo anche perché molto più opportunamente l’esposizione di materiali istituzionali, da realizzarsi con progetti specifici su libri rari, collezioni particolari e i risultati delle attività che si svolgono nella biblioteca, dovrebbe essere inserita all’interno del percorso stesso della “Nuova Biblioteca”

4. La posizione della Biblioteca al secondo piano è una scelta completamente fuori da qualsiasi aggiornata impostazione biblioteconomica, che prevede solo la accessibilità immediata dalla strada, anzi in alcuni casi è la strada che entra nella Biblioteca

5. Lo spazio riservato alla Biblioteca è troppo angusto, in particolare per la sezione bambini-giovani non sono previsti tutti quei servizi e tutte quelle “attrattive” che devono essere presenti in una Public Library, a prescindere dal fatto che sia destinata ad essere oppure no la Regia/Motore di un Centro Culturale degno di questo nome

6. I problemi di carattere funzionale dell’attuale disposizione sono argomento da trattare in altra sede.

7. I mobili dell’Ikea progettati e costruiti per uso “domestico” sono improponibili per una biblioteca tradizionale.

La Biblioteca dovrebbe essere il luogo dove
* si può trascorrere del tempo libero fruendo singolarmente o in piccoli gruppi di prodotti culturali di vario tipo: da quelli più tradizionali a quelli più innovativi (leggere, ascoltare musica, vedere film, partecipare a laboratori…);
* si possono visitare mostre, assistere ad azioni teatrali, partecipare ad eventi artistici;
* si può assistere a convegni e dibattiti;
* ci si può incontrare per ricerche e lavori comuni;
* si possono approfondire e indagare le memorie storiche con il sostegno di servizi adeguati ai ragazzi e agli appassionati;
* è possibile attuare programmi di “Educazione Permanente” e di “Formazione Continua” in quanto sono presenti strutture atte a far acquisire a quanti lo desiderino le chiavi di vari saperi, di diverse abilità e anche processi di aggiornamento;
* appassionati e interessati possono acquisire, grazie alla attivazione di specifici laboratori, quelle abilità che consentiranno loro di passare dal ruolo di consumatori a quello di fruitori di prodotti culturali;
* è possibile favorire e sviluppare il confronto interculturale teso ad una crescita collettiva a partire dalla reciproca conoscenza;
* quindi, all’interno di un programma-progetto generale che dovrebbe coinvolgere tutta la vita del Centro Culturale (dalla normale assistenza ai “clienti” della Biblioteca, alla promozione di Conferenze, Eventi, rappresentazioni e Mostre ecc…) si dovrebbero attivare alcuni “Centri”, suddivisi per aree tematiche, che possano svolgere attività didattiche e promozionali in spazi e laboratori attrezzati, attivando sinergie con quei settori della Scuola, dell’Università, della stessa Amministrazione e delle Associazioni di volontariato che sono interessati e già si prodigano per la diffusione dell’informazione e la crescita culturale della popolazione;
* una prima indicazione degli ambiti tematici potrebbe essere:
* Ecologia – Ambiente
* Città e territorio, storia e problematiche attuali
* Arti figurative
* Altri linguaggi: musica, cinema, teatro, danza, telefonia mobile
* Area linguistica
* Intercultura e Attività per la Pace
* Altro

Maria Letizia Panajotti – Presidente Italia Nostra

(tratto da Ecopolis, newsletter socio-ambientale di Legambiente Padova)

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