IL NUOVO PIANO DEGLI INTERVENTI SEGNA UNA SVOLTA RISPETTO AL PASSATO

Il rischio è che venga eroso dalle Varianti, come quella chiesta da Alì a Camin.

UN PIANO DI SVOLTA
Legambiente esprime soddisfazione per il secondo Piano degli Interventi della città di Padova che verrà approvato questa sera dal Consiglio Comunale ma mette in guardia dalle varianti che già incombono, come quella per il mega deposito dei supermercati Alì a Granze di Camin.

“Questo Piano contiene dei forti elementi di svolta rispetto ai piani precedenti, perché ferma il consumo di suolo su 350 ettari di aree che prima erano edificabili e che vengono ora destinate a fini agricoli e per la salvaguardia della rete ecologica cittadina” osserva Sandro Ginestri, Presidente di Legambiente Padova. “Per una città che ha il record negativo di consumo di suolo nel Veneto, questo è senz’altro un segnale importante, così come sono importanti i nuovi indirizzi e strumenti adottati per il recupero edilizio e la rigenerazione urbana.”

LE OSSERVAZIONI
“Con le nostre osservazioni avevamo proposto una determinazione ancora maggiore in questi elementi di svolta, osserva Ginestri – con ad esempio uno stop totale alle nuove espansioni edilizie mentre ne è prevista ancora qualcuna molto impattante come quella da 36.000 mc in zona ponte Quattro Martiri”.

“Così come avevamo suggerito che venissero elaborati masterplan, norme e schede progettuali e di indirizzo più stringenti  – aggiunge Sergio Lironi, Presidente onorario dell’associazione – per  l’implementazione del piano del verde, la valorizzazione del territorio e del paesaggio rurale, la promozione dell’agricoltura urbana, la rigenerazione degli ambiti urbani in trasformazione e la realizzazione dei servizi e degli interventi essenziali per avviare la costruzione della Città dei 15 minuti.”
“Infine – osserva Lucio Passi, del direttivo dell’associazione – per le aree verdi di interesse generale avevamo chiesto una minor libertà nel poter edificare strutture destinati a servizi pubblici e una maggior tutela delle previsioni del Piano, come quella a verde pubblico attrezzato della Prandina, che potrà essere invece essere variata in un’altra destinazione a servizi con una semplice deliberazione del Consiglio Comunale, senza che ciò comporti Variante al Piano degli Interventi.”

IL RISCHIO DELLE VARIANTI

Adesso che il Piano verrà approvato però, secondo Legambiente, la cosa più importante sarà difenderlo da Varianti che potrebbero eroderlo e snaturarlo un po’ alla volta. Alcune incombono già minacciose, come la proposta di un mega deposito che i supermercati Alì vorrebbero costruire a Granze di Camin, ampliando la zona industriale e cementificando 105.000 mq di terreni agricoli. “E’ un progetto assolutamente da respingere – commentano a Legambiente – perchè consumerebbe da solo quasi il doppio del suolo concesso dal nuovo Piano degli Interventi per le aree di nuova urbanizzazione previste in tutta la città, che è di 5,84 ettari. Oltre a respingere le singole proposte di variante in contrasto con gli obiettivi del Piano, servirà ora lavorare per una riscrittura del Piano di Assetto Territoriale sovraordinato al Piano degli Interventi e che consente ancora previsioni di espansione su aree verdi non più in linea con la necessità di fermare il stop al consumo di suolo e di contrastare i cambiamenti climatici”.

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(Legambiente Padova)