A SEGUITO DI PERQUISIZIONE DOMICILIARE E PRESSO IL LUOGO DI LAVORO DISPOSTE DALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI PADOVA VENIVA ACCERTATO CHE L’UOMO DETENEVA UN INGENTE QUANTITATIVO DI MATERIALE PEDOPORNOGRAFICO.
Nelle prime ore di giovedì 24 aprile, la Squadra Mobile della Questura di Padova ha eseguito la perquisizione, nei luoghi di domicilio e residenza, disposta dalla Procura della Repubblica di Padova, nei confronti di un 60enne cittadino italiano segnalato come l’autore di una presunta violenza sessuale compiuta ai danni della nipote.
A seguito della predetta segnalazione, la Sezione specializzata della Squadra Mobile intraprendeva un’attività investigativa che si concludeva con l’emanazione dei decreti di perquisizione personale e domiciliare, nonché nei luoghi di lavoro, da parte della Procura della Repubblica di Padova, finalizzati, in particolare, alla ricerca di computer, telefoni e supporti informatici, in possesso ed utilizzati dall’indagato.
Durante le perquisizioni, eseguite tra Padova e Bolzano dagli agenti della Squadra Mobile nella giornata di giovedì 24 aprile, nei luoghi di domicilio e di lavoro del sessantenne, venivano ritrovati e sequestrati numerosi dispositivi informatici.
Da una prima verifica effettuata da operatori specializzati, all’interno di uno dei dispositivi in uso all’indagato, veniva rinvenuto un ingente quantitativo di materiale pedopornografico.
Sussistendone i presupposti di legge, l’uomo veniva tratto in arresto, in flagranza di reato, per detenzione o accesso ad un ingente quantitativo di materiale pedopornografico, ai sensi dell’art. 600-quater, secondo comma, c.p..
Al termine degli accertamenti svolti, il 60enne veniva tradotto presso il Carcere Due Palazzi a Padova, a disposizione della competente Procura della Repubblica.
In sede di giudizio di convalida dell’arresto, avvenuto nella mattinata di lunedì 28 aprile, avallando il quadro indiziario prospettato dalla polizia giudiziaria, l’Autorità Giudiziaria disponeva, nei suoi confronti, la Misura Cautelare della Custodia in Carcere.
Proseguirà nelle prossime settimane l’attività di analisi di tutti i supporti informatici per verificare la presenza di ulteriore materiale utile alle indagini. Il fascicolo, per gli aspetti relativi alla contestazione della detenzione del materiale pedopornografico, è stato trasmesso per competenza al Tribunale di Trento.
Si evidenzia che il procedimento è in fase di indagini preliminari: la responsabilità penale dell’arrestato potrà essere acclarata soltanto a seguito di sentenza di condanna definitiva.