TRANSUMANZA. LA VOCE DELLE MALGARE E DEI PASTORI VENETI ARRIVA IN SENATO PER LE AUDIZIONI AI DISEGNI DI LEGGE 1216/1329
VALENTINA GALESSO (DONNE COLDIRETTI): “SEI ANNI FA A PADOVA LA PRIMA GIORNATA REGIONALE CON MILLE PECORE IN PRATO DELLA VALLE PER TESTIMONIARE UNA PRATICA MILLENARIA”.
“La voce delle malgare e dei pastori veneti è arrivata in Senato. Ringraziamo il Presidente della Commissione, Luca De Carlo, e tutti i Senatori per l’ascolto e la sensibilità dimostrata verso chi, con coraggio e ostinazione, continua a praticare la transumanza, una delle espressioni più autentiche della nostra cultura rurale” – Valentina Galesso Presidente di Donne Coldiretti sottolinea così le audizioni in merito al disegni di legge n. 1216 e 1329.
“L’unesco ha già parlato chiaro: la transumanza è patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Ma per gli allevatori che la vivono ogni anno, percorrendo a piedi o con i mezzi gli antichi sentieri dell’alpeggio, è molto di più: è sacrificio, è rispetto per la natura, è il sapere di generazioni tramandato. Da Asiago alla Lessinia, dalla Valbelluna alle Dolomiti questo rito si compie ancora nel tempo nonostante l’urbanizzazione, le sanzioni che molte amministrazioni comunali applicano con la conseguente perdita delle “vie dei pascoli”. Tragitti che le Donne di Coldiretti Veneto – sostiene Valentina Galesso – hanno riproposto promuovendo una legge regionale che ripristinasse i percorsi dando la possibilità alle greggi e alle mandrie di trovare i cammini adeguati”.
“Esattamente sei anni fa – ricorda Valentina Galesso – le imprenditrici di Coldiretti Padova e Veneto osarono portare mille pecore in Prato della Valle a Padova. Una iniziativa che coinvolse i cittadini e i produttori agricoli nella domenica delle Palme, una festa per tutti con la benedizione del rettore della Basilica di Sant’Antonio che invitò le famiglie a partecipare all’evento per sottolineare il valore sociale di questa usanza che tuttora, nelle valli e in campagna, attira grandi e piccini”.
“Si tratta di una buona prassi agricola perché protegge le razze autoctone come la Burlina ad esempio, che garantisce il benessere animale, mantiene i prati che danno una alimentazione naturale. Il calpestio degli animali, il presidio umano quotidiano, la gestione attiva tengono vive le montagne e i pascoli. Inoltre, valorizza i prodotti ancora, fatti a mano, con il latte della sera e quello del mattino, come il Morlacco del Grappa, l’Asiago, i formaggi della Lessinia. Tipicità che raccontano storie, non solo sapori. Ora sollecitiamo che la legge si schieri con chi lavora davvero – conclude Valentina Galesso – adottando un registro degli allevatori transumanti e, come fatto qui in Veneto, istituendo una Giornata nazionale della Transumanza, per far conoscere a tutti questa pratica millenaria, e trasmetterla ai giovani come scelta di vita e orgoglio”