nnovative soluzioni per una viticoltura sostenibile, Coldiretti Padova incontra gli imprenditori a Vo’ lunedì 24 marzo
La viticoltura padovana guarda al futuro del settore: da una parte le soluzioni innovative in vigneto all’insegna della sostenibilità, dall’altra la minaccia dei dazi Usa aggiunge una nuova incognita sul mercato internazionale anche per il vino di casa nostra. Per fare il punto su questi scenari Coldiretti Padova propone un nuovo incontro con gli imprenditori vitivinicoli lunedì 24 marzo a Vo’ Euganeo, alle 18.30 nella sede del Consorzio Tutela Vini Colli Euganei.
Intervengono Giancarlo Vettorello, responsabile vitivinicolo della Federazione Regionale Coldiretti Veneto, Claudio Cristiani e Moreno Pedrotti dell’aera tecnica di Consorzi Agrari d’Italia, Giorgio Fioretti dell’area tecnica di Basf Italia, Gianluca Carraro presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Euganei.
Le conclusioni sono affidate al presidente di Coldiretti Padova Roberto Lorin, modera l’incontro Carlo Belotti, direttore di Coldiretti Padova.
In provincia di Padova gli ettari coltivati a vigneto sono circa 8.500 e i produttori 3.400. A fare la parte del leone sono le uve bianche, presenti sul 76% della superficie, a partire dal Glera- Prosecco con oltre 3.850 ettari e dal Pinot Grigio su 1.140 ettari. Ma la nostra provincia, dai Colli Euganei alla pianura, è anche terra di grandi rossi di qualità e dalla lunga storia, molto apprezzati anche all’estero: il Merlot è presente su 960 ettari e il cabernet su 270. Più dell’80% del vino prodotto nella nostra provincia è a marchio Doc o Docg, il biologico si attesta sui 680 ettari mentre i vigneti coltivati secondo il sistema di qualità nazionale e produzione integrata (SQNPI) continuano ad aumentare e oggi superano i 1900 ettari. La vendemmia 2024 si è chiusa con 1.105.000 quintali di uva raccolta, in leggera flessione rispetto all’anno precedente nel quale però aveva registrato un balzo significativo. Nel dettaglio sotto stati raccolti oltre 700 mila quintali di uva coltivata con sistema convenzionale, 328 mila con certificazione SQNPI e oltre 77 mila quintali di biologico. Confermata l’ottima qualità sia per i bianchi che per i rossi. Fra i vini a marchio Doc o Docg, oltre al primato prevedibile di Prosecco e Pinot Grigio, il Colli Euganei Doc nel 2024, presente su 586 ettari di vigneto, ha superato i 17 mila ettolitri, mentre il Colli Euganei Fior d’Arancio Docg, 167 ettari di vigneto, conta 5400 ettolitri e il Friularo Docg, presente su poco più di 15 ettari, ha superato i 900 ettolitri.
Le minacce di Donald Trump di mettere un dazio del 200% sui vini europei rischierebbero di danneggiare pesantemente le esportazioni di bottiglie anche dalla nostra provincia, spiega Coldiretti Padova, come dal resto del Veneto, che detiene il primato dell’export di vino verso gli Usa.
Un quarto dei vini padovani esportati all’estero è destinato al mercato statunitense. Si tratta dei vini Doc e Docg, in particolare Colli Euganei, Bagnoli, ma anche il Prosecco e tutte le altre varietà prodotte nella nostra provincia, per un giro d’affari che negli ultimi anni è via via cresciuto.
“Il mercato Usa premia i vini padovani dei Colli Euganei, – ricorda Lorin – sia bianchi che rossi, e di pianura, in particolare il Prosecco ma anche varietà come il Friularo e il Pinot Grigio. L’applicazione di questi nuovi dazi non farebbe che moltiplicare il prezzo finale, ai danni dei consumatori statunitensi e porterebbe ad una forte contrazione delle vendite. Chiediamo che siano messe in atto tutte le azioni diplomatiche necessarie per scongiurare lo stravolgimento dei flussi commerciali”.