ALI’ E ROMAGNOLI: NESSUN PAREGGIO MA UNA SCONFITTA PER L’AMBIENTE

Parcheggi e asfalti drenanti non calcolati come consumo di suolo

Legambiente torna sulla proposta di compensare la costruzione dell’hub Alì a Granze di Camin con un parco nell’ex caserma Romagnoli, presentata dal Sindaco con l’obiettivo dichiarato di ottenere un sostanziale pareggio tra l’impatto sul consumo di suolo prodotto dall’hub logistico e le superfici rinaturalizzate a Chiesanuova. Una soluzione che avrebbe trovato l’appoggio di alcuni consiglieri comunali soddisfatti dal raggiungimento di un saldo zero tra superficie consumata e superficie rinaturalizzata.

“Siamo contrari all’hub Alì perché aumenterebbe di più di 10 ettari il consumo di suolo rispetto al Piano degli Interventi e perché un terreno naturale e uno depavimentato non possono essere pesati allo stesso modo” ricorda Francesco Tosato Presidente di Legambiente Padova. “In questa proposta inoltre non c’è nessun pareggio, nemmeno quantitativo, e lo dimostrano gli stessi documenti prodotti dal Comune secondo dai quali si ricava un saldo negativo di oltre 2 ettari e mezzo di verde perso, che corrisponde al 25% della superficie. Legambiente ha reso pubbliche sul proprio sito alcune schede illustrative.

Nel rendering diffuso dal Comune la settimana scorsa si potevano individuare circa sette ettari di superficie da depavimentare alla Romagnoli, di cui uno destinato ad accogliere le nuove cubature previste nell’ex caserma, con quindi un saldo di superficie rinaturalizzabile di sei ettari. Successivamente, da una seconda cartografia, questa salirebbe a 7.7 ettari. “Un saldo discutibile per la rapidità con cui cambiano le mappe e perché non è affatto certo che tutta la cubatura prevista nell’ex caserma possa occupare solo un ettaro di superficie, a meno che non si vogliano fare dei grattacieli a Chiesanuova – ironizza Legambiente – e in ogni caso gli esiti si sapranno solo dopo il normale iter della Variante.”

Ma è sul fronte del terreno consumato dall’Hub Ali di Chiesanuova che l’associazione denuncia una palese forzatura dei dati. La delibera che sarà discussa lunedì in Consiglio  parla di un superficie non impermeabilizzata e mantenuta a verde di 51.635 mq sui complessivi 154.850 mq dell’area. Se ne ricava un consumo di suolo di 10.3 ettari, spiega Legambiente. Come si otterrebbe dunque il sostanziale pareggio tra suolo consumato e suolo rinaturalizzato a Chiesanuova se quest’ultimo misura appena 7.7 ettari? La spiegazione è in un’altra scheda presentata dal Comune, dalla quale si capisce che per raggiungere il presunto pareggio del consumo di suolo vengono sottratti dall’impatto del nuovo hub i parcheggi permeabili e i vialetti con il pretesto che sono fatti con asfalto drenante. L’ISPRA però definisce chiaramente come consumo di suolo anche la compattazione del terreno in aree non asfaltate adibite a parcheggio poiché esse perdono larga parte delle loro risorse ecosistemiche. “Non è possibile non considerare come consumo di suolo parcheggi e asfalti drenanti” commentano a Legambiente. Questi calcoli sono irricevibili, mentre fa fede la proposta di delibera da cui si ricava un saldo  negativo di 2,6 ettari. Una superficie non trascurabile nel Comune con la percentuale di territorio più cementificato del Veneto”. Secondo Legambiente dunque se venisse approvata questa proposta non ci sarebbe nessun pareggio, ma piuttosto un’evidente sconfitta per l’ambiente.

 

 

 

Fonti

 

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(Legambiente Padova)