DALLA MORATORIA DEI DEBITI AL CONTRASTO ALLA FAUNA SELVATICA: ECCO LE RICHIESTE COLDIRETTI ACCOLTE DAL GOVERNO

Dalle proteste alle proposte. Questo l’obiettivo della mobilitazione della Coldiretti che da un anno sta facendo pressing sul Governo e sulle istituzioni europee per il varo di un pacchetto di interventi ritenuti strategici per le imprese agricole. E i risultati sono arrivati, sia da Bruxelles che da Roma. Il 6 maggio è stato approvato dal Consiglio dei ministri un decreto legge che accoglie le richieste di Coldiretti. A partire dalla moratoria dei debiti resa possibile dopo il via libera della Commissione europea alla proroga degli aiuti di Stato in caso di crisi. Secondo la Coldiretti la moratoria dei debiti rappresenta una necessaria boccata di ossigeno finanziario per le oltre 145mila imprese agricole, della pesca e acquacoltura che hanno registrato una diminuzione del loro giro di affari di almeno il 20% nel 2023 rispetto all’anno precedente. La sospensione del pagamento di un anno della parte capitale delle rate sui mutui difende infatti un settore sotto pressione per l’aumento dei tassi di interesse bancari e dei costi di produzione a fronte di un crollo dei prezzi agricoli.

“Con il decreto-legge di oggi – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – il Governo dà risposte concrete alle mobilitazioni che Coldiretti ha portato avanti in Europa e a livello nazionale. Abbiamo sempre detto che era nostro dovere trasformare le proteste in proposte e, dopo aver ascoltato la nostra base con centinaia di assemblee sul territorio e oltre 200mila soci coinvolti, abbiamo elaborato un piano di azioni per l’agricoltura”. Soddisfazione di Coldiretti anche per gli interventi messi in campo per fermare la fauna selvatica e per rafforzare il contrasto alle pratiche sleali commerciali.

E per lo stop sul fronte del fotovoltaico alle speculazioni dei grandi fondi di investimento che – denuncia la Coldiretti, hanno creato problemi alle aziende agricole. Ecco nei dettagli le misure del decreto legge con disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale. Il provvedimento sospende per un anno il pagamento della parte capitale delle rate dei mutui e dei finanziamenti contratti dalle imprese agricole che abbiano subito nel 2023 una diminuzione del 20% del fatturato.

Rimodulano la disciplina del credito di imposta per il 2024 a favore delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che abbiano acquistato beni strumentali destinati a strutture produttive che si trovano nella Zona economica speciale unica (Zes). Il provvedimento riconosce le agevolazioni contributive ai datori di lavoro agricoli nelle zone colpite dalle alluvioni di Emilia Romagna, Marche Toscana dello scorso anno. Fondamentale poi il rafforzamento delle misure contro le pratiche commerciali sleali che introduce il ravvedimento operoso con uno sconto sulla sanzione per l’acquirente che riconosce al fornitore di prodotti agricoli il giusto prezzo. Una semplificazione – ha commentato Prandini- che rende tutto più veloce e si va ad attuare quello che Coldiretti si prefiggeva e cioè la difesa del reddito del lavoro agricolo invece che una sanzione fine a se stessa fatta nei confronti del settore della trasformazione. Inoltre per incentivare il controllo si potenziano i sistemi informatici dell’Ismea con uno stanziamento di 3 milioni per ciascun anno nel 2024, 2025 e 2026.

Altra misura attesa quella sul fotovoltaico che introduce il divieto di installare nuovi impianti con moduli a terra e di aumentare l’estensione di quelli già esistenti nelle zone classificate come agricole dai piani urbanistici a esclusione degli impianti finanziati dal Pnrr, dai progetti di agrovoltaico e da quelli da realizzare in cave, miniere, aree in concessioni a Ferrovie  dello Stato, concessionari aeroportuali, aree di rispetto della fascia autostradale e interne a impianti industriali.

Scatta anche il sostegno ad alcune filiere in particolare nei settori dei cereali e della pesca (32 milioni), alle imprese colpite dalla flavescenza dorata (un milione in più al Fondo) e quelle colpite dalla “moria del kiwi” ammesse al Fondo di solidarietà nazionale. Rafforzate le misure di contrasto alla peste suina africana: a scendere in campo saranno le Forze armate e saranno attivate anche organizzazioni di volontariato di protezione civile iscritte negli elenchi territoriali. Per Coldiretti ora bisogna intervenire con piani regionali straordinari di contenimento, che sino ad oggi sono mancati, per assicurare una reale riduzione dell’eccessivo numero di cinghiali che assedia campi, stalle e strade. Una vera e propria invasione che, oltre a devastare colture, rappresenta un rischio per gli ecosistemi e per la stessa sicurezza dei cittadini.

I danni da fauna selvatica ammontano a 200 milioni di euro all’anno. Inoltre sempre per quanto riguarda la Psa Coldiretti chiede tempi certi per gli indennizzi e adeguate risorse per supportare gli allevatori negli investimenti da fare in allevamento per migliorare la biosicurezza. Il decreto prevede la nomina di un Commissario straordinario per il contrasto alla proliferazione del granchio blu.

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(Coldiretti Padova)