Valdegamberi (GM): “Prima di bloccare il traffico di accesso a Verona, il Comune dovrebbe promuovere un piano per spostare gli attrattori di traffico ai margini del perimetro urbano: l’area dell’ex seminario San Massimo potrebbe essere un luogo idoneo per questo. Moltissimi vengono in città dalla provincia per necessità (studio, lavoro, servizi) e non per capriccio”

11 aprile 2024

(Arv) Venezia 11 apr. 2024 –  “Si è chiuso in questi giorni il concorso di idee sull’ex seminario San Massimo. Ribadisco il mio pensiero più volte manifestato. Le dichiarazioni del sindaco Tommasi di lasciare fuori dalla città le auto sono piene di ipocrisia ideologica, di superficialità e irresponsabilità: complicheranno solo la vita ai veronesi e non risolveranno il problema inquinamento. Spero che tra le idee vi sia anche questa. Tommasi vorrebbe far lasciare le auto fuori dalle città e usare le strade per ‘giocare a calcio’, così forse la prossima volta andiamo ai Mondiali. Ogni giorno arrivano in città, da ogni angolo della provincia, diverse migliaia di persone per lavorare, per andare a scuola o per usufruire di servizi pubblici, non per capriccio. Il comune deve promuovere un piano di delocalizzazione fuori dal centro urbano di tutti gli uffici pubblici, le scuole, i servizi socio-sanitari e le attività attrattive di traffico che costringono ogni giorno migliaia di lavoratori, studenti, imprese ad accedere in città”.

Così il consigliere regionale del Gruppo Misto Stefano Valdegamberi.

“L’area dell’ex seminario di San Massimo, collegata con le tangenziali e l’autostrada, può essere il luogo più adatto ove concentrare i servizi che sono rivolti non solo ai residenti in città ma a tutta la popolazione veronese – propone il consigliere regionale – Diversamente, la politica dei divieti di accesso alla città di Verona non risolve il problema dell’inquinamento ma aumenta solo i disagi per chi è costretto ad accedere alla città, partendo anche da lontano, per fruire dei servizi pubblici. Il Comune di Verona, come hanno fatto altre grandi città europee, deve promuovere questa iniziativa con gli enti pubblici presenti a tutti i livelli, prima di lanciare decisioni insensate, frettolose e controproducenti che portano disagi ancor maggiori per chi in città viene per necessità e non per giocare a calcio per le strade”.

(Regione Veneto)