UE: COLDIRETTI, 1 MLN DI FIRME. AL VIA LA PETIZIONE A ROVIGO PER L’ETICHETTA D’ORIGINE IN TUTTA EUROPA

UE: COLDIRETTI, 1 MLN DI FIRME. AL VIA LA PETIZIONE A ROVIGO PER L’ETICHETTA D’ORIGINE IN TUTTA EUROPA

UE: COLDIRETTI, 1 MLN DI FIRME

PER L’ETICHETTA D’ORIGINE IN TUTTA EUROPA AL VIA LA PETIZIONE A ROVIGO: NEI MERCATI DI CAMPAGNA AMICA E NEGLI UFFICI TERRITORIALI.

Salvan, Coldiretti Rovigo: “Ogni singola firma ha un valore importante”

Già da domani (13 aprile), nei mercati di Campagna Amica del Veneto, sarà possibile firmare la petizione di Coldiretti per una proposta di legge europea di iniziativa popolare sulla trasparenza del cibo sulle tavole italiane. Dopo l’annuncio durante il presidio al Brennero, dove sono state raccolte le prime sottoscrizioni, ora l’obiettivo è arrivare a quota un milione di firme per dire basta ai prodotti importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori, estendendo l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta a tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue.

L’iniziativa potrà essere sostenuta anche negli uffici territoriali di Coldiretti, presso gli sportelli dell’associazione diffusi su tutti i comuni, nelle occasioni di incontro con il pubblico organizzate dai movimenti donne, giovani e senior, inoltre sarà promossa anche sui social media con l’hashtag #nofakeinitaly.

Dinanzi all’invasione di prodotti stranieri che mettono a rischio la salute dei cittadini e il futuro dell’agroalimentare tricolore Coldiretti chiede anche maggiori controlli per bloccare le truffe a tavola. “Basti pensare ai recenti casi fermati al confine: gli asparagi ungheresi diretti nel veronese, il latte tedesco nel trevigiano, i formaggi belgi nel vicentino I valichi e i porti –spiega Carlo Salvan presidente di Coldiretti Rovigo – non possono continuare ad essere un colabrodo da cui passa di tutto. “Lo facciamo con convinzione – afferma Salvan – per la tutela del lavoro dei produttori italiani, della salute dei cittadini, contro l’illegalità, le frodi alimentari per una nuova politica europea trasparente, omogenea e per reclamare l’urgente revisione e l’aggiornamento del Codice Doganale che permette a tutti i prodotti stranieri di diventare italiani solo con una minima lavorazione”.

“È necessario – sottolinea Carlo Salvan – anche lo stop all’importazione di cibo trattato con sostanze e metodi vietati in Europa, come il grano canadese fatto seccare in preraccolta col glifosato, affermando il rispetto del principio di reciprocità: gli obblighi che vengono imposti ai produttori italiani devono valere anche per chi vuole vendere nel mercato europeo”.

Questa mobilitazione è anche una risposta all’attacco arrivato dalla Corte dei Conti Ue nell’Audit concluso lo scorso dicembre in merito ai decreti italiani sull’etichettatura d’origine per pasta, riso, derivati del pomodoro, latte e formaggi, salumi, considerate ostacoli al libero commercio nonostante l’elevato e legittimo interesse dei consumatori a conoscere l’origine della materia prima di quanto mette nel piatto. E pesa anche l’esclusione dalla Direttiva Breakfast di prevedere l’obbligo dell’indicazione di origine per succhi di frutta e marmellate, inizialmente inserito e poi bocciato in fase di Trilogo tra Commissione, Consiglio e Parlamento Ue.

“Ogni singola sigla apposta nella casella del modulo rappresenta un valore importante – conclude Salvan – per questo contiamo sulla responsabilità di ognuno, ma anche sull’appoggio di altri Paesi dell’Unione Europea per costringere la Commissione di Bruxelles a normare in modo diverso e tracciabile le etichettature nel settore alimentare”.

La raccolta firme comincia domani (sabato 13 aprile) al mercato coperto di Campagna Amica Rovigo in Tassina, in via Vittorio Veneto 87/a dalle 8:30 alle 12:30.

(Coldiretti Padova)