Guarda (EV), Camani, Bigon, Luisetto, Montanariello, Zanoni e Zottis (Pd), Baldin (M5S), Ostanel (VcV) e Lorenzoni (Portavoce Opposizione): “Diga Vanoi: maggioranza in Regione conferma la presa in giro della montagna”

09 aprile 2024

(Arv) Venezia 9 apr. 2024 –      “Avevamo chiesto a questa maggioranza una risposta seria e concreta alle preoccupazioni espresse dagli enti locali e dai cittadini del territorio bellunese in ordine alla realizzazione del Serbatoio del Vanoi, dettate dal rischio della sicurezza dei cittadini e della tutela del patrimonio montano, ma questa maggioranza ha detto no. E questo no è ancora più grave se pensiamo alle numerose alternative che abbiamo proposto, meno impattanti e più economiche”. Così i consiglieri di opposizione in Consiglio regionale del Veneto, Cristina Guarda (EV), Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Chiara Luisetto, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni, e Francesca Zottis (Pd), Erika Baldin (M5S), Elena Ostanel (VcV) e Arturo Lorenzoni (Portavoce Opposizione).

“A fronte delle criticità geologiche rispetto alla realizzazione dell’opera, dei tanti e fondati NO espressi sia dai cittadini che dagli enti locali del bellunese, nonché della ferma e unanime contrarietà al progetto espressa dal Consiglio della Provincia autonoma di Trento e della Provincia di Belluno, lascia dunque esterrefatti il voto negativo espresso sulla nostra mozione. Non si tratta infatti – commentano i consiglieri – di un mero voto contro istanze politiche espresse da partiti avversi, quanto della negazione da parte di questa maggioranza delle fondate critiche espressa dal territorio: evidentemente questa maggioranza pensa alla montagna solo quando deve deturparla. Vi è poi da dire che le alternative per il trattenimento dell’acqua in luogo della realizzazione di un’opera costosissima e connotata da forti criticità geologiche possono essere messe in campo direttamente dalla Regione, senza affidarsi a progetti devastanti come il Serbatoio del Vanoi: sono già state sperimentate  e costerebbero 50 volte meno, conseguendo risultati anche superiori rispetto ai metri cubi di acqua trattenuta. Il Veneto, insomma, non ha bisogno della Diga. Nell’area del Brenta e del Bacchiglione, vi è invece necessità di sviluppare i progetti di tesaurizzazione delle acque attraverso l’uso delle proprie aree di ricarica delle falde, progetti inseriti nel piano laghetti proposto da ANBI ma mai finanziati dalla Regione del Veneto nonostante gli impegni presi già nel 2011. Ribadiamo che la sicurezza dei cittadini e il rischio idrogeologico non sono per noi valori negoziabili, e dopo aver onorato le vittime della strage del Vajont in occasione della commemorazione del 60° anniversario, il presidente Zaia non può farsi guidare da chi sta ignorando i rilievi tecnici geologici che dal 1922 al 1998 hanno fermato ogni progettazione per irreversibili problemi geologici della valle del Vanoi”, concludono i consiglieri.

(Regione Veneto)