“Giulia Tramontano morta per emorragia, feto morto dopo di lei”


Lo spiega con un linguaggio crudo uno dei medici legali che sta testimoniando nel processo ad Alessandro Impagnatiello, il compagno della vittima
Milano, 4 apr. Più coltellate al collo e al dorso, ben 37 colpi, hanno provocato la morte “per emorragia” di Giulia Tramontano, la giovane incinta del piccolo Thiago. Lo spiega con un linguaggio crudo uno dei medici legali che sta testimoniando nel processo ad Alessandro Impagnatiello, il compagno della vittima, durante la quinta udienza, oggi in tribunale a Milano. Difficile stabilire l’ora esatta della morte della 29enne visto che chi l’ha uccisa ha dato fuoco al corpo.
Tra i dettagli forniti dall’esperto Nicola Galante c’è quello che “il decesso del feto è successivo alla morte della madre determinato da un’insufficienza vascolare provocata dall’emorragia”, assenza di sangue di cui “il feto ne ha risentito ed è morto”.
La corte d’Assise d’appello di Milano, su richiesta delle parti civili (a cui si sono associati la difesa e la procura), ha detto sì alla richiesta di porte chiuse con riferimento alle immagini dell’autopsia e del ritrovamento della giovane.
Il difensore della famiglia della 29enne, Giovanni Cacciapuoti, ha chiesto di procedere a porte chiuse, di fronte a “immagini necessarie per l’istruttoria, ma che è meglio non mostrare” alla stampa e agli studenti presenti in aula. I giornalisti, e il pubblico, potranno tornare in aula solo per le conclusioni orali dei medici legali che hanno eseguito l’accertamento sul corpo senza vita della giovane donna incinta del piccolo Thiago. In aula, oltre alle parti, anche l’imputato che rischia l’ergastolo.
“Nulla ci restituirà Giulia, abbiamo gridato a voce alta, lo faremo ancora, affinché sia fatta giustizia per lei e Thiago”. Sono le parole che Franco Tramontano, papà di Giulia, a affidato ai social prima dell’udienza.
Mamma Loredana, su Instagram, ha scritto: “Oggi ancora più forte: giustizia per Giulia e Thiago”. Mentre Mario, il fratello minore della vittima, mostra una foto della famiglia. “Continueremo a lottare ogni singolo istante della nostra vita, affinché sia tolta la libertà per sempre a chi ti ha negato la possibilità di essere una madre, una figlia, una sorella e tanto altro. Ti amo e mi manchi Giulié”.

(Adnkronos)