Fondi pensione: occhi puntati sull’esenzione fiscale dei rendimenti

Milano, 13 marzo 2024 – Al via il dibattito sulle agevolazioni fiscali per la previdenza complementare: nei prossimi giorni sul tavolo del governo arriverà una proposta di revisione che spingerà gli addetti ai lavori a discutere sul possibile passaggio dall’attuale tassazione dei rendimenti dei fondi pensioni a un modello alternativo basato sull’esenzione parziale o totale.

Se confermata, la proposta potrebbe dare un nuovo slancio al settore della previdenza complementare, che per i rendimenti dei fondi pensione può beneficiare già di una tassazione del 20%, molto più bassa rispetto ad altri strumenti finanziari (26%).

L’esenzione, inoltre, potrebbe contribuire a colmare le criticità di un sistema pensionistico incerto, su cui pesa il crescente divario tra stipendio e pensione e l’insostenibilità di un sistema che subisce gli effetti dell’invecchiamento della popolazione.

La pensione integrativa come investimento per il futuro

L’adesione a forme di previdenza complementare permette di accantonare regolarmente una somma aggiuntiva alla pensione erogata dall’ente previdenziale, utile a preservare il tenore di vita acquisito anche al concludersi del periodo lavorativo.

In aggiunta, come illustra Propensione.it, il servizio online informativo, di confronto e di simulazione dedicato a chi è alla ricerca di un piano pensionistico adeguato alle proprie esigenze, il sistema previdenziale integrativo offre anche una serie di vantaggi sul piano della fiscalità.

Difatti, i contributi versati al fondo pensione sono annualmente deducibili dal reddito IRPEF per un limite di deducibilità fiscale pari a 5.164,57 euro annui, un aspetto che contribuisce ad abbassare la soglia dell’imponibile e ridurre il carico fiscale.

L’altro grande vantaggio è che i piani di pensione integrativa possono essere sottoscritti, su base volontaria, da diverse categorie di lavoratori, come ad esempio dipendenti pubblici, dipendenti privati, lavoratori autonomi e liberi professionisti.

Tuttavia, si tratta di prodotti cui è possibile aderire indipendentemente dall’attività lavorativa, essendo strutturati per rivolgersi anche a studenti, persone a carico, individui non occupati o lavoratori con posizioni professionali incerte.

Naturalmente, in base ai soggetti, esistono diverse tipologie di fondi pensione, ognuno dedicato, al variare dei casi, a una o a più categorie di sottoscrittori. Quelli accessibili a tutti sono i cosiddetti fondi pensione aperti che, come suggerisce il nome stesso, sono sottoscrivibili su base volontaria da diverse categorie di persone.

L’altra grande categoria è quella dei PIP – piani individuali pensionistici – dei prodotti di previdenza complementare istituiti dalle compagnie assicurative, anche in questo caso accessibili su base individuale.

L’ultima categoria è invece quella formata da fondi pensione chiusi, dei prodotti istituiti da contratti collettivi di lavoro che, come suggerisce il nome stesso, sono riservati esclusivamente a particolari categorie di lavoratori in forma collettiva.

Come funziona la previdenza integrativa?

La pensione integrativa si basa sul versamento di contributi volontari, per un importo e una frequenza stabiliti con la massima flessibilità da parte del sottoscrittore.

La somma accantonata nel tempo, di conseguenza, dipende esclusivamente da scelte individuali ed è influenzata dall’entità degli importi versati, dai costi della linea di investimento selezionata, dai rendimenti sui mercati finanziari, ma soprattutto dal numero di anni di contributi accumulati.

Per questo motivo, è consigliabile aderire a un fondo pensione all’inizio dell’attività lavorativa o comunque il prima possibile. Naturalmente, grazie al contributo offerto da strumenti di supporto online, in presenza di una pensione integrativa è possibile calcolare in qualunque momento e in maniera del tutto gratuita la propria situazione previdenziale pubblica e complementare.

L’iter permette di analizzare lo stato dei contributi versati e valutare il proprio fondo pensione, ed eventualmente sceglierne uno più adatto, rivalutando aspetti come gli obiettivi, l’orizzonte temporale e il profilo di rischio. Il vantaggio dei piani di risparmio dei fondi pensione è infatti la non vincolatività: possono essere modificati nel tempo per tenere conto di eventuali variazioni nella situazione finanziaria e nelle esigenze di vita personali.

Per maggiori informazioni

Sito web: https://www.propensione.it/

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