Ostanel (VcV): “Disposizione anticipate di trattamento: presentata interrogazione sulla mancata regolamentazione del deposito presso le strutture sanitarie”

13 febbraio 2024

cittadini del Veneto vogliono che il fine vita sia normato, che le regole per accedervi siano care e uniformi. In Italia, dal 2018, è consentito ai cittadini redigere ‘Disposizioni anticipate di trattamento’, in previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi e, dopo avere acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle proprie scelte, la legge prevede la possibilità per ogni persona di esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari”. E’ quanto dichiara Elena Ostanel, consigliera regionale (Il  Veneto che Vogliamo), ricordando la possibilità prevista dalla legge.

“In Veneto, secondo l’Associazione Luca Coscioni, sono state depositate 18.071 Dat, ma solo 10.542 sono state effettivamente registrate nella banca dati nazionale. Questo accade perché, pur potendo i cittadini depositare le Dat in Comune, da un notaio o nelle strutture sanitarie, manca una regolamentazione regionale per registrare le Disposizioni depositate negli ospedali. La mancanza di regolamentazione, oltre ad una scarsa informazione da parte della Regione nei confronti dei cittadini, fa si che i veneti non abbiano accesso ad un diritto a loro garantito, – prosegue Ostanel-. Per questo motivo ho presentato una interrogazione alla Giunta per sapere con che tempi la Regione intenda regolamentare la raccolta di copia delle Dat, al fine di permetterne il deposito presso le strutture sanitarie ai sensi della Legge. Non è accettabile che per una mancanza della Regione i cittadini non vedano rispettato un loro diritto”, conclude Ostanel.

(Regione Veneto)