Bonus mobili 2024, come funziona? Via libera alla detrazione in caso di ristrutturazione



Anche per quest’anno chi arreda un immobile oggetto di ristrutturazione può beneficiare di una detrazione IRPEF del 50 per cento grazie al bonus mobili ed elettrodomestici. Ma dal 1° gennaio 2024 il limite delle spese a cui è possibile applicare l’agevolazione è sceso a 5.000 euro
Accessibile anche nel 2024 il bonus per chi acquista mobili ed elettrodomestici per arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Si ha diritto a una detrazione IRPEF del 50 per cento delle spese sostenute entro il limite di 5.000 euro.
Dal 1° gennaio, infatti, si è ristretto il raggio d’azione dell’agevolazione: dai 16.000 euro del 2021 l’importo massimo è sceso sempre di più.
Per ottenere lo sconto d’imposta non è necessario presentare domanda. Accesso libero tramite la dichiarazione dei redditi in presenza dei requisiti richiesti:
● acquisto di mobili e grandi elettrodomestici appartenenti a determinate classi energetiche;
● realizzazione di specifici interventi edilizi, sia su singole unità immobiliari residenziali che su parti comuni di edifici,nel rispetto delle condizioni previste;
● pagamento con bonifico, carta di debito o credito.

Il bonus mobili ed elettrodomestici 2024 spetta ai cittadini e alle cittadine che arredano un immobile che è stato ristrutturato con lavori avviati a partire dal 1° gennaio dello scorso anno.
Potremmo dire che non si tratta, infatti, di una agevolazione autonoma, ma legata alla fruizione del bonus ristrutturazione. Solo chi beneficia della detrazione per gli interventi edilizi può beneficiare anche dello sconto d’imposta per l’arredamento.
L’agevolazione è stata introdotta dall’articolo 16 del Decreto Legge numero 63 del 2013 e negli anni ha subito diverse modifiche che hanno riguardato, in particolare, il bacino di spese su cui calcolare lo sconto IRPEF.
Tutt’altro che un dettaglio: conoscere il limite in vigore è fondamentale per calcolare correttamente il valore massimo della detrazione di cui si può beneficiare.
Con il nuovo anno, infatti, la soglia prevista è passata da 8.000 a 5.000 euro, riducendosi ulteriormente rispetto ai 10.000 e ai 16.000 euro del 2022 e del 2021.
Sul coordinamento delle regole previste in periodi diversi, l’Agenzia delle Entrate nella guida dedicata all’agevolazione ha specificato:
“Se gli interventi di recupero del patrimonio edilizio sono stati effettuati nell’anno precedente a quello dell’acquisto, o sono iniziati nell’anno precedente a quello dell’acquisto e proseguiti
in detto anno, il limite di spesa deve essere considerato al netto delle spese sostenutenell’anno precedente per le quali si è usufruito della detrazione”.

Dal momento che il bonus mobili ed elettrodomestici non ha vita autonoma, è necessario prima di tutto passare a rassegna gli interventi che aprono le porte dell’agevolazione.
I lavori di manutenzione straordinaria, di ristrutturazione edilizia, di restauro e risanamento conservativo effettuati sui singoli appartamenti così come sulle parti comuni degli edifici residenziali spianano la strada alla detrazione IRPEF sugli acquisti.
La manutenzione ordinaria, invece, diventa canale di accesso al bonus mobili solo se effettuata su parti comuni del condominio.
In altre parole gli stessi lavori possono avere una valenza diversa: tinteggiare le pareti di casa non permette di ottenere l’agevolazione aggiuntiva, mentre la stessa operazione effettuata per gli spazi comuni garantisce la detrazione IRPEF del 50 per cento per le spese di arredamento.
Via libera, invece, in caso di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia per interi fabbricati e per la ricostruzione o il ripristino di un immobile danneggiato da eventuali calamità.
In linea generale, poi, si arriva al bonus mobili anche passando dal sismabonus e dal superbonus.

I cittadini e le cittadine che hanno effettuato i lavori di ristrutturazione a cui si collega il bonus mobili, quindi, possono beneficiare anche della detrazione IRPEF del 50 per cento per le spese di arredamento, comprese quelle per il trasporto e il montaggio.
Dai letti agli armadi, passando per cassettiere e librerie, fino ad arrivare a frigoriferi e forni sono diversi gli acquisti a cui è applicabile lo sconto d’imposta.
Ma per gli elettrodomestici bisogna fare attenzione alla classe energetica:
● per i forni non deve essere inferiore alla A;
● per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, non deve essere inferiore alle E;
● per i frigoriferi e i congelatori non deve essere inferiore alla F.
È possibile verificare il dettaglio sull’etichetta energetica. Nel caso in cui non ne sia stato ancora previsto l’obbligo, è possibile comunque beneficiare dell’agevolazione.
Fino a un massimo di 5.000 euro, gli acquisti di mobili ed elettrodomestici danno diritto a una detrazione del 50 per cento delle spese sostenute, che devono necessariamente essere pagate con bonifico, carta di debito o credito.
Nel rispetto delle regole sulla tracciabilità anche chi acquista con un finanziamento a rate può usufruire dello sconto IRPEF.
A sostegno delle spese sostenute è necessario conservare la seguente documentazione:
● ricevuta del bonifico;
● ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito);
● documentazione di addebito sul conto corrente;
● fatture di acquisto dei beni che riportano la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.
I contribuenti che hanno diritto al bonus mobili ne usufruiscono senza presentare alcuna domanda: per beneficiare concretamente dell’agevolazione indicano la parte spettante di detrazione nella dichiarazione dei redditi. Lo sconto IRPEF deve essere ripartito in dieci quote annualidi pari importo.

(Adnkronos)