LA POLIZIA DI STATO ARRESTA PER LA SECONDA VOLTA 21ENNE TUNISINO PER SPACCIO

GLI ERA STATA CONCESSA UNA MISURA MENO AFFLITTIVA; LUI NE HA APPROFITTATO PER TORNARE A SPACCIARE SULL’ARGINE DEL BRENTA. TOVATO IN POSSESSO DI 20 INVOLUCRI DI COCAINA E 1.000 EURO DI PROVENTI. ARRESTATO ANCHE UN CITTADINO NIGERIANO REGOLARE: SU DI LUI PENDEVA UN MANDATO D’ARRESTO EUROPEO EMESSO DAL LUSSEMBURGO PER DETENZIONE DI  12 INVOLUCRI DI COCAINA.  DOVRA’ ANCORA SCONTARE 2 ANNI DI CARCERE.

Nell’ambito delle attività effettuate dalla questura di Padova, volte ad infrenare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, altri due arresti sono stati operati da parte degli agenti della “Criminalità Diffusa” della Squadra Mobile patavina. Un giovane pusher straniero, tunisino di 21 anni, irregolare, con altri precedenti per stupefacenti, aveva ripreso da giorni a spacciare a ridosso dell’argine del Brenta.

Appena lo scorso 23 novembre il Tribunale di Venezia gli aveva concesso la sostituzione della custodia cautelare in carcere con la misura dell’obbligo di dimora nel Comune di Padova, prescrivendogli di non allontanarsene senza autorizzazione e di non uscire dall’abitazione durante l’orario serale e notturno.

Neanche a dirlo, il giovane ha ripreso immediatamente i propri contatti e la proficua attività di spaccio (nel corso del solo pomeriggio di sabato 20 gennaio aveva già totalizzato oltre 1.000 euro). I poliziotti lo hanno adocchiato spostarsi in maniera sospetta lungo l’argine del Brenta.

A tarda sera, accertata pure la violazione dell’orario di rientro in casa, gli agenti hanno pedinato il giovane sino al tratto di argine ricadente nel territorio di Limena (PD), ben distante dal domicilio da lui dichiarato. Gli agenti lo hanno osservato scendere lungo il terrapieno all’altezza di via Montello e, sinceratosi che non vi fosse nessuno a guardarlo nelle vicinanze, nascondere qualcosa in corrispondenza della ruota di un veicolo in sosta. Fatto ciò il 21enne è rimasto in attesa, in posizione defilata, tra la medesima auto ed un altro veicolo parcheggiato a fianco.

I poliziotti hanno però preferito attendere, immaginando che a breve avrebbe potuto effettuare una cessione. Infatti, dopo pochi minuti, hanno potuto scorgere l’arrivo a bassa velocità di un’autovettura, che giunta proprio all’altezza in cui si era posizionato lo straniero arrestava la marcia rimanendo col motore acceso. Subito dopo il conducente (successivamente identificato per un 39enne di Castelfranco Veneto) consegnava al pusher alcune banconote, ricevendone in cambio degli involucri; quindi ripartiva a velocità sostenuta, riuscendo ad allontanarsi di appena qualche centinaio di metri, venendo a quel punto fermato e sottoposto a controllo.

Ad essere immediatamente bloccato e controllato è stato pure il giovane straniero. Mentre il conducente consegnava le due dosi di cocaina poco prima acquistate al prezzo di 80 euro, altri poliziotti sono riusciti a recuperare e sequestrare i restanti involucri nascosti dallo straniero nella ruota dell’auto, corrispondenti ad ulteriori 20 dosi di cocaina, oltre alla somma di 1.030 euro che lo stesso pusher custodiva in tasca. Quest’ultimo è stato dunque arrestato e segnalato pure per la violazione della misura cautelare.

Sanzionato anche il 39enne, cui gli agenti hanno ritirato nell’immediatezza la patente di guida con conseguente segnalazione alla Prefettura. Nell’ultima settimana gli agenti della Squadra Mobile hanno già provveduto al ritiro di 4 patenti di guida ad altrettanti acquirenti segnalati amministrativamente come assuntori ai sensi dell’articolo 75 DPR 309/90 (Testo Unico in materia di Stupefacenti). Un secondo arresto ha riguardato un 30enne nigeriano, solo da qualche mese stabilitosi con la propria famiglia a Padova, in zona industriale. 

Da qualche giorno era stato spiccato nei suoi confronti un Mandato d’arresto Europeo da parte delle Autorità lussemburghesi per produzione, vendita, e acquisto illecito di stupefacenti, commessi nel maggio 2022 nel Quartier Bonnevoie, allorché venne sorpreso con 12 involucri di cocaina. Fatti che gli sono costati in quel paese una condanna a due anni confermata il giugno scorso dalla Court of Appeal.

Dovrà ancora scontare 667 giorni di detenzione. Rintracciato dai poliziotti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile nel suo nuovo ed attuale domicilio nella città di Padova, è stato accompagnato in Questura, lì compiutamente identificato e successivamente arrestato e associato alla casa circondariale di Padova a disposizione della procedente Autorità Giudiziaria.

(Questura di Padova)