Francesco Rotondi (Cnel): ‘Lo sport entra in costituzione e a Milano ci impegniamo a promuovere gli sport di contatto’

Milano 29 settembre – Lo sport come strumento fondamentale per strade di riscatto, per costruzione di un proprio equilibrio, per assimilare codici di comportamento e modelli etici che alimentino cultura del rispetto, della dignità individuale e sociale.

È a partire da questa convinzione, nella accorata introduzione alla Costituzione con la modifica dell’articolo 33 che riconosce espressamente il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva che, Francesco Rotondi, avvocato, consigliere esperto del Cnel (Consiglio nazionale economia e lavoro) ha dato inizio alla conferenza stampa di inaugurazione delle iniziative sportive (sport di contatto) a Milano, che si terranno tra ottobre e novembre 2023, per promuovere percorsi educativi che stimolino l’autostima nella cultura sociale e promuovano la civiltà, con atteggiamenti propositivi e solidali.

Un’idea che Francesco Rotondi, da sempre appassionato sportivo, ha condiviso a livello istituzionale, con il ministero dell’Istruzione e del Merito, con la Regione Lombardia e con la Fondazione Penelope. Uniti contro ogni forma di bullismo, insieme all’associazione Kayros.

I dettagli dell’iniziativa sono stati presentarti Milano, presso la Fondazione Stelline, nel corso di un evento cui hanno partecipato, tra gli altri, anche Stefania Bianchini, campionessa mondiale di boxe e kickboxing, la sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti e Giovanni Malanchini, presidente della commissione speciale della Regione Lombardia.

«La modifica della Costituzione, con il riconoscimento dello sport come strumento di cui si riconosce il valore educativo e di promozione sociale è di straordinaria importanza», ha affermato Francesco Rotondi, intervenuto in qualità di consigliere esperto del Cnel.

«Praticare sport – ha proseguito – è un’ottima opportunità di crescita e di affrancamento, soprattutto per donne in situazione di disagio, minori che vivono in condizioni critiche e per chiunque si trovi ad affrontare momenti complessi. Inoltre, lo sport è antica disciplina di civiltà fondamentale per arrestare un progressivo imbarbarimento della società».

La testimonianza diretta l’ha data la campionessa mondiale Bianchini, raccontando un percorso di affermazione ai massimi livelli, a partire da una condizione critica.

«Lo sport mi ha dato l’opportunità di uscire da un ambiente non confacente – ha detto – e di crearmi una nuova vita, contraddistinta da autonomia e affermazione personale». E a proposito della boxe e, più in generale, degli sport di contatto, Bianchini ha sottolineato che «anche le donne possono dire la loro in sport considerati prettamente maschili. Basta essere determinati e vincere le paure rispetto a situazioni che potrebbero sembrare non adatte alle donne».

Il maestro di Stefania Bianchini, Claudio Alberton, presidente di ‘Born To Fight/Milano in The Cage’, considerato un ‘oracolo’ degli sport di contatto, ha raccontato con passione la sua storia, testimoniando «il ruolo determinante che stanno giocando gli sport da contatto, e in particolare la boxe, per uscire da contesti difficili e trovare una propria dimensione». Il presidente della Fondazione Penelope, Luigi Perillo ha evidenziato come «sono diverse ormai le storie di donne che riescono a far valere il proprio talento attraverso gli sport di contatto. Più in generale – ha proseguito – gli sport di combattimento stanno registrando un tale successo da porsi in seconda posizione tra le pratiche sportive con maggior giro d’affari a livello mondiale».

Pieno sostegno da parte di Paola Frassinetti, sottosegretaria allo, che si è detta particolarmente soddisfatta per l’inserimento nella Costituzione del ruolo educativo dello sport e per il ritorno dei Giochi della gioventù.

Ufficio stampa: Francesca Schenetti, giornalista professionista, Resia (Udine)

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