Niger, Francia ritira truppe e ambasciatore: cosa succede, gli scenari


La giunta militare: “Momento storico, nuova tappa verso la sovranità”
Niamey, 25 set. (Adnkronos/Europa Press) – “Una nuova tappa verso la sovranità” e un “momento storico”. Parla così la giunta militare del Niger dopo le parole del presidente francese Emmanuel Macron sul ritiro dell’ambasciatore e delle truppe francesi presenti nel Paese, teatro del golpe dello scorso luglio contro il presidente Mohamed Bazoum. “Celebriamo la nuova tappa verso la sovranità del Niger – dice la giunta militare – Le truppe francesi, così come l’ambasciatore, lasceranno il territorio nigerino entro fine anno. E’ un momento storico che testimonia la determinazione e la volontà del popolo nigerino”.
Per il Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (Cnsp), “tutte le persone, le istituzioni o le strutture che costituiscono una minaccia per gli interessi e i progetti del Paese devono abbandonare” il Niger, “che lo vogliano o no”. “Le forze imperialiste e neocolonialiste – affermano – non sono più le benvenute”.
“E’ iniziata la nuova era di cooperazione, sulla base del rispetto reciproco e della sovranità”, sostengono, confermando che lo spazio aereo resta chiuso ai velivoli francesi, mentre “rimane aperto a tutti i voli commerciali nazionali e internazionali, ad eccezione degli aerei francesi e operati dalla Francia, flotta Air France compresa”. “Vietati tutti i voli militari operativi e i voli speciali, salvo autorizzazioni in via eccezionale da parte delle autorità”, ribadisce un comunicato pubblicato sul social X.

L’annuncio del ritiro dell’ambasciatore francese era stato dato ieri dal presidente Emmanuel Macron che, durante un’intervista a Tf1, ha spiegato che i soldati francesi lasceranno il Niger “entro la fine dell’anno”. “Non c’è più la Françafrique -ha sottolineato- quando ci sono colpi di Stato, noi non interveniamo”. Non siamo qui per essere ostaggi dei putschisti. Continueremo ad aiutare il continente africano a combattere il terrorismo. Ma solo se proviene da governi democraticamente eletti. I putschisti sono amici del disordine. In Mali ci sono decine di morti ogni giorno”.

Lo scorso luglio il generale Abdourahmane Tchiani, capo della guardia presidenziale nigerina, si è autoproclamato “capo del governo di transizione” del Niger. Tchiani ha parlato su Télé Sahel in qualità di “presidente del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria”, il Cnsp annunciato nella notte tra il 26 e il 27 luglio per “porre fine” al “regime” del presidente Mohamed Bazoum democraticamente eletto.
I golpisti del Niger hanno ha annunciato la sospensione della costituzione del 2010 e sciolto tutte le istituzioni del Paese. Lo riporta il portale Internet ActuNiger. “La costituzione del 25 novembre 2010, così, come tutti gli istituti ad essa connessi, è sospesa. Il Consiglio Nazionale per la Difesa della Patria assume temporaneamente i poteri esecutivo e legislativo. Il presidente del Consiglio assume le funzioni e i poteri di capo di stato e rappresentante del Niger a livello internazionale”, afferma ActuNiger.

(Adnkronos)