Stop Rdc, nel Lazio spunta la proposta del ‘Reddito di dignità’



Roma, 16 set. Il Reddito di Cittadinanza cesserà definitivamente di esistere dal primo gennaio 2024, sostituito dalle nuove norme introdotte dal Governo. Nella Regione Lazio, secondo uno studio della Cgil, a perdere il sostegno progressivamente fino a dicembre sarà il 59% delle famiglie. Parte anche da qui l’iniziativa della consigliera regionale dem Eleonora Mattia di mettere a punto una proposta di legge con al centro il contrasto alla povertà e la promozione dell’inclusione sociale attiva. La pl (n.60 del 1 agosto 2023) è stata già presentata alla Pisana ed aspetta ora di essere calendarizzata. “La proposta di legge regionale per l’introduzione di un Reddito di Dignità da 500 euro mensili per un anno per chi risiede nel Lazio nasce con un duplice obiettivo: fornire un sostegno alle fasce sociali più deboli rimaste ‘orfane’ del Reddito di Cittadinanza e non lasciare soli i sindaci davanti a questa bomba sociale che si ripercuoterà soprattutto sul welfare degli Enti locali”, spiega all’Adnkronos Eleonora Mattia, proponente della legge per l’istituzione di un Reddito di Dignità nel Lazio. “Lo spirito che la anima quindi deriva, da un lato, da un principio di equità e giustizia sociale e, dall’altro, dalla necessità di cooperare tra i vari livelli istituzionali e tendere così una mano ai nostri sindaci che sono l’avamposto dello Stato sul territorio e ogni giorno sono in prima linea per rispondere alle tante esigenze di cittadini e imprese”, prosegue la consigliera Pd, membro della Commissione Lavoro alla Pisana.
Non solo la legge, Mattia nel contempo ha chiesto “che in I Commissione alla Pisana siano auditi sul provvedimento i sindaci, sindacati e associazioni, esponenti politici e della società civile”, in modo tale da costruire un ‘Reddito di Dignità Partecipato’, grazie al “confronto di tutti gli attori coinvolti, un percorso partecipato appunto”. E aggiunge: “I numeri parlano chiaro: il Lazio è la terza regione in Italia per percettori di Reddito di cittadinanza e Roma è la seconda città. E’ urgente agire con questa misura di buon senso per prevenire il disagio sociale – sottolinea la consigliera regionale – Confido nella sensibilità del Presidente Rocca, e della sua Giunta, che, grazie alla sua esperienza in Croce Rossa Italiana, ha toccato con mano le condizioni e le conseguenze della povertà”.
L’auspicio quindi è che la pl “sia calendarizzata, discussa e approvata al più presto grazie ad una sensibilità condivisa dei capigruppo delle varie forze politiche, del Presidente della Commissione e degli uffici regionali competenti”, evidenzia Mattia che esclude qualsiasi sovrapposizione del provvedimento con l’Assegno di Inclusione, introdotto dal Governo in sostituzione del Rdc. “Assolutamente no, al massimo potrà fungere da integrazione, assieme alla misura statale, per il raggiungimento dell’Isee massimo indicato tra i requisiti pari a 9.360 euro”.
Critico il collega Orlando Angelo Tripodi (Lega). ”La proposta della collega Eleonora Mattia – commenta – ha il sapore della propaganda politica in vista di una nuova campagna elettorale. Il Governo nazionale ha appena rivisto e resettato il reddito di cittadinanza, noi, in passato, lo abbiamo difeso ma il suo fallimento è stato evidente”. Secondo il presidente della commissione Lavoro alla Pisana “ogni giorno arrivano notizie sulla cattiva applicazione del reddito, tra truffe scoperte da polizia, carabinieri e Guardia di finanza, per non parlare di quanto lavoro nero abbia prodotto. Dal ministero del Lavoro abbiamo alcuni dati significativi, sono 51.832 le domande per il Supporto per la formazione e il lavoro già acquisite dal nuovo Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl), a cui si può accedere tramite il portale dell’Inps. Alle ore 13 del 13 settembre 2023 erano 31.014 le istanze presentate direttamente dai cittadini e 20.818 quelle inviate per il tramite dei Patronati. Richieste ben al di sotto delle aspettative è una chiara dimostrazione di come in realtà molti dei soggetti in questione non vivano davvero senza alcuna entrata mensile”.
“I cittadini – continua Tripodi – vanno aiutati facendo funzionare bene i Centri per l’impiego, cosa su cui stiamo lavorando, supportando con dei finanziamenti ad hoc le piccole e medie imprese, in ultimo, cosa più importante dobbiamo contrastare la povertà con la formazione dei nostri giovani come volano di crescita e occupazione”.

(Adnkronos)