Intelligenza artificiale e rischio automazione

L’impatto su lavoro e imprese in provincia di Padova

87.953: è questo il numero complessivo degli addetti che, in provincia di Padova, operano nei settori ad alto rischio automazione. Si tratta del personale di 11.700 imprese esposte alle conseguenze dell’applicazione di intelligenza artificiale, oltre il 25% del totale dei lavoratori padovani.
È quanto emerge dall’analisi compiuta dall’Ufficio studi Confartigianato Imprese su dati Istat.

IL SETTORE ARTIGIANO

Nel comparto artigiano, gli addetti delle imprese ad alto rischio automazione sono 26.875, il 39,8% del totale, le imprese sono 6.435.

I SETTORI

L’indagine ha individuato 20 settori principalmente coinvolti: attività legate alla ristorazione; fabbricazione di prodotti in metallo; trasporto terrestre mediante condotte; servizi per edifici e paesaggio; industrie alimentari; abbigliamento; fabbricazione di auto; raccolta rifiuti e recupero materiale; fabbricazione apparecchi elettrici per uso domestico; fabbricazione di oggetti in vetro e ceramica; servizi postali e attività di corriere; industrie tessili; legno e prodotti in legno; stampe e riproduzioni; fabbricazione di carta e prodotti di carta; estrazione di minerali; industria del tabacco.

UTILIZZO DI IA NELLE PICCOLE IMPRESE (ULTIMI DATI DISPONIBILI: 2021)

In Italia, nel 2021, il 5,3% delle piccole imprese utilizza sistemi di intelligenza artificiale. L’utilizzo di IA sale al 15,4% tra le imprese attive nel settore dell’ICT e registra una maggiore
diffusione nelle telecomunicazioni (18,1%), nell’informatica (16,9%) e nella produzione di computer e prodotti di elettronica (15,7%).

COME VIENE USATA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

In generale, l’Intelligenza artificiale è maggiormente utilizzata per tecnologie e finalità specifiche del settore. Il 39,0% delle imprese manifatturiere utilizza IA per finalità di
automatizzazione, nei servizi prevalgono le finalità conoscitive, con il 44,3% delle imprese che fa ricorso a strumenti di IA per l’estrazione di informazioni da documenti di testo.
In relazione agli ambiti aziendali di adozione di sistemi di IA da parte delle piccole imprese, si registra una maggiore diffusione nei processi di produzione, ad esempio per la manutenzione predittiva o il controllo qualità della produzione (30,4%); a seguire la funzione di marketing o vendite, ad esempio per funzioni di assistenza ai clienti o campagne promozionali personalizzate (24,1%), la sicurezza informatica (21,1%) e l’organizzazione dei processi di amministrazione aziendale, come l’analisi dati a supporto degli investimenti o per effettuare previsioni di vendita, (16,6%); con quote più contenute l’uso di IA per le funzioni di logistica (10,3%) e la gestione delle risorse umane (5,8%).

COME CAMBIERANNO L’IMPRESA E IL MONDO DEL LAVORO

Il lancio a novembre 2022 di ChatGPT, il software di simulazione di una conversazione con un essere umano, basato su Intelligenza artificiale (IA) e machine learning (apprendimento automatico) sviluppato da OpenAI, ha intensificato il dibattito mondiale sulle prospettive dei sistemi di IA.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, cambierà il contenuto delle posizioni lavorative, mentre si attiverà una consistente domanda di formazione e riqualificazione dei lavoratori.
IA e automazione potranno accelerare fenomeni già in atto come il calo dell’occupazione nel manifatturiero e dalla polarizzazione del lavoro, con un aumento degli occupati in professioni poco qualificate (low skilled) e in quelle altamente qualificate (high skilled), con uno svuotamento degli occupati medium skilled
“Le ricadute sul mercato del lavoro saranno rilevanti – spiega il Presidente di Confartigianato Imprese Padova Gianluca Dall’Aglio – le imprese dovranno utilizzare in modo più diffuso la leva della formazione dei dipendenti, anche quelli più qualificati, e degli stessi imprenditori. Una maggiore automazione richiederà nuovi profili. Scuole, università e centri di formazione dovranno sviluppare piani formativi per accrescere competenze che tengano conto della nuova realtà. Per molti imprenditori sarà necessario riposizionare l’impresa e la nostra associazione sarà disponibile ad affiancare questi processi nei prossimi anni. Se l’IA potrà fornire supporto a competenze sul piano delle conoscenze economico finanziarie, della pianificazione o della gestione aziendale, l’intelligenza dell’imprenditore rimarrà essenziale per altre competenze. Mi riferisco alla visione, alla creatività, al pensiero etico e sostenibile, alla motivazione e alla perseveranza, tutte doti decisive per affrontare l’incertezza, l’ambiguità e il rischio. Sono certo che l’intelligenza artigiana sarà indispensabile per cogliere i vantaggi dell’intelligenza artificiale”.

(Confartigianato Imprese Padova)