Ucraina-Russia, Kiev avanza ma perdite pesanti. Prigozhin gela Putin

La controffensiva dà risultati ma il prezzo è altissimo. La Wagner non risponde all’appello di Mosca: i mercenari non firmano contratti con l’esercito

Kiev, 14 giu. Battaglie durissime, la controffensiva dell’Ucraina procede ma a prezzi altissimi. L’esercito di Kiev conquista terreno nel tentativo di riconquistare territori occupati dalla Russia. Ogni progresso, però, costa vite.
L’Ucraina rivendica progressi di alcune centinaia di metri sui fronti di Bakhmut e Zaporizhia nel quadro di feroci scontri. Nelle ultime 24 ore, “sul fronte di Bakhmut c’è stata un’avanzata fra i 200 e i 500 metri, a Zaporizhzhia di 300-350 metri”, ha detto la vice ministra ucraina della Difesa, Hanna Maliar, sottolineando che i soldati di Kiev avanzano nonostante i russi abbiano la superiorità aerea e di artiglieria.
Sul fronte di Berdianks, ha aggiunto, i combattimenti continuano vicino ai villaggio di Makarivka, mentre sul fronte di Mariupol si combatte nei distretti di Novodanylivka e Novopokrovsk. I russi, dice ancora Maliar, hanno perso una batteria di artiglieria, due sistemi di guerra elettronica, un sistema missilistico anti aereo, un sistema radar e dieci mezzi di trasporto.
L’esercito di Kiev, ha proseguito, ha inferto pesanti perdite alle forze armate nemiche, tanto che la Russia ha perso cinque volte più truppe dell’Ucraina sul fronte meridionale. Nell’ultima settimana solo a Bakhmut, nell’oblast di Donetsk nell’Ucraina orientale, le perdite russe sono state addirittura 8,73 volte superiori a quelle dell’Ucraina.
“Abbiamo subito molte meno perdite durante la guerra” nel complesso, ha detto Maliar. “Vorrei ricordarvi che durante la guerra nessuna delle due parti pubblica dati accurati sulle proprie perdite perché il nemico può utilizzare queste informazioni per prevedere ulteriori azioni dell’avversario sul campo di battaglia”, ha aggiunto.
Il prezzo altissimo che l’Ucraina sta pagando nel tentativo di riconquistare il proprio territorio – come ha spiegato anche – è testimoniato dal destino della 37esima brigata: c’erano meno di 50 uomini nell’unità e 30 non sono ritornati, come spiega al Washington Post un soldato, ‘Lumberjack’, trentenne membro della brigata appena addestrata e fornita di armi occidentali.
Il 5 giugno, dopo 20 minuti di avanzata a sud di Velyka Novosilka, nel sud del Donetsk, l’unità del soldato è finita sotto il fuoco di mortai russi da tre lati. Due compagni sul suo veicolo sono stati feriti gravemente, uno ha perso una gamba. Lumberjack ha strisciato verso un cratere per mettersi a riparo, ma è stato ferito ad una spalla: “Eravamo meno di 50, racconta, ma 30 non sono tornati: morti, feriti o catturati.ì”
Ma l’azione della 37esima brigata, di cui fanno parte anche volontari americani e soldati ucraini addestrati in Europa, è servita ad aiutare altre unità a liberare quattro villaggi, nota il Post, secondo cui la vicenda mostra “il terribile costo” che si prepara a pagare l’Ucraina per ricacciare indietro l’invasione russa.
Il presidente russo Vladimir Putin è favorevole al ‘travaso’ di combattenti dalla Wagner alle forze armate regolari. Evgheny Prigozhin, capo dei mercenari che per mesi hanno combattuto a Bakhmut, ribadisce però che i suoi uomini non firmeranno contratti con il ministero della Difesa guidato dall”odiato’ Sergei Shoigu.
“Quando abbiamo iniziato a combattere in questa guerra, nessuno ha detto che saremmo stati obbligati a firmare accordo con ministero della Difesa. Nessun combattente della Wagner firmerà contratti. Quando la patria era in difficoltà -le parole di Prigozhin- e quando l’aiuto della Wagner serviva, siamo scesi in campo e il presidente ci ha dato garanzie” relative al sostegno pubblico, anche in termini economici, per i mercenari.

(Adnkronos)