Un compagno di viaggio, non un esperto che sa tutto

Ormai da qualche mese, in queste nostre pagine stiamo seguendo le tracce del nuovo Direttorio per la catechesi. Ci sta accompagnando in un cammino di riflessione e condivisione che è iniziato dai fondamentali: Dio si rivela non comunicando idee da capire o precetti da osservare, ma invitandoci alla comunione con sé. Di conseguenza, la catechesi non è solo “dottrina cristiana”, ma esperienza di fede; l’obiettivo principale non è imparare, ma incontrare una persona, Gesù. La catechesi è iniziazione, percorso che porta a fare questa esperienza di fede in una comunità di credenti.

Sembrano teorie astratte, ma hanno risvolti molto concreti. Se queste sono le premesse, infatti, il catechista non è l’esperto che sa tutto, ma un compagno di viaggio che cammina insieme con me, magari un passo più avanti ma non così lontano. Il catechista, l’accompagnatore dei genitori, l’educatore: sono credenti, persone che hanno sperimentato la gioia del Vangelo e ora lo “dicono” ai più giovani: con le parole e ancor più con la vita.

Il capitolo quarto del Direttorio per la catechesi ci riporta alle origini: «All’inizio del cristianesimo, la formazione, che si viveva in forma esperienziale, ruotava attorno all’incontro vitale con Gesù Cristo, annunciato con autenticità e testimoniato con la vita». Il Direttorio ci riporta ai primi secoli per cogliere il centro: l’incontro con Gesù. Da questo nasce il desiderio di capire (la teologia) e di preparare un incontro ben curato (le tecniche). Tutto nasce da una persona, Gesù, e dalla gioia di averlo incontrato.

Ora mi rivolgo ai lettori della Difesa: quando pregate per i vostri catechisti, chiedete per loro questo dono; chiedete al Signore che si faccia incontrare, che faccia sperimentare loro la gioia di sentirlo vicino. Che li attiri a sé e poi li rimandi a noi “luminosi”.

don Carlo Broccardo

Speciale catechesi – Gennaio 2023

(Diocesi di Padova)