La domanda di lavoro in provincia di padova: tra febbraio ed aprile saranno 22.900 i posti di lavoro messi a disposizione dalle imprese. Erano 21.240 tra dicembre e febbraio
Patrizio Bertin (Confcommercio Ascom Padova): “Nella nostra economia si conferma centrale il Terziario di mercato”
Se state parlando di economia e state cercando la parola “crisi”, non la troverete di certo alla voce “occupazione”. Infatti, se tra dicembre 2024 e febbraio 2025 erano stati valutati in 21.240 i posti di lavoro di cui necessitavano le imprese padovane, tra febbraio ed aprile 2025 il numero è addirittura cresciuto: 22.900!
La fonte dell’indagine
Pur trattandosi di un’indagine ex ante, la fonte è autorevole: Unioncamere – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema Informativo Excelsior che, in tutto il Paese ha sondato 106mila imprese con dipendenti sia del settore industriale che dei servizi.
Dunque: se a dicembre il fabbisogno, nel padovano, era di 4.900 unità, a febbraio i numeri se non sono raddoppiati poco ci è mancato: 7.260, mentre nel trimestre febbraio/aprile la cifra si attesta, come abbiamo visto, a quota 22.900.
Padova “House of Terziario”
Se scendiamo più nel particolare, emerge in tutta evidenza come Padova e la sua provincia siano “house of terziario”.
Qualche numero, in questo senso, può dare l’idea dell’importanza del comparto.
Nel commercio sono infatti 5.250 le imprese che occupano dipendenti (in totale, questi ultimi, sono 51.290) e il 21,7% di esse prevede nuove entrate nel trimestre. Il turismo, addirittura, con le sue 2.830 imprese che occupano dipendenti (in totale 20.470) prevede un incremento del 30,5%.
Schiaccianti poi le percentuali del comparto sul totale dei 22.900 ingressi previsti: tra commercio (18,7%), turismo (14,3%) e altri servizi (31,6%), si raggiunge la quota ampiamente maggioritaria del 64,6% che lascia un 26,7% al manifatturiero e un 8,7% alle costruzioni.
“Anche volendo tralasciare il dato sui servizi che comprendono pur sempre il vasto mondo della pubblica amministrazione ma che vantano comunque una presenza molto significativa nel cosiddetto “terziario di mercato” – commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin – commercio e turismo, da soli, danno lavoro a un padovano su tre e, soprattutto, sono i settori che più di altri, in questo momento, assorbono manodopera“.
I dati della ricerca: i settori, i numeri
Tre cifre per spiegare quanto asserito dal presidente: in termini assoluti con 750 figure professionali di cui il comparto è alla ricerca, sono le attività di ristorazione che salgono sul gradino più alto del podio, seguite dalle 620 figure professionali delle attività di vendita, seconde, e, comunque ben distanziate dai 410 conduttori di veicoli che si piazzano al terzo posto.
Più in generale sui 7.260 ingressi di febbraio, il 19,9% erano dirigenti, professioni specialistiche e tecnici; il 33,1% erano impiegati, professionisti commerciali e nei servizi; il 32,1% operai specializzati, costruttori di impianti e macchine mentre un residuo 14,9% riguardava professioni non qualificate.
Interessante analizzare, tanto per fare un parallelo tra istruzione e destinazione lavorativa, quello che l’indagine dice circa i 70 camerieri di sala “ricercati” nel padovano per i quali è sufficiente la scuola dell’obbligo, non è importante l’età (almeno per il 36,4%) e, a dire il vero, nemmeno il sesso visto che tra maschi e femmine i valori sono analoghi. Ebbene, pur non avendo grandi asticelle da superare, il 38,8% degli imprenditori non trova candidati; il 10% li trova ma sono inadeguati e solo poco più della metà (51,2%) non ha difficoltà a reperire le figure richieste.
Altrettanto interessanti i dati relativi alle dimensioni aziendali. Nel commercio, sono il 39,8% le imprese padovane che hanno alle loro dipendenze da 1 a 9 addetti; il 25,1% va da 10 a 49; il 12,7% tra 50 e 249 e il 22,4% vanta più di 250 dipendenti.
“Sono indicazioni importanti – aggiunge il presidente di Confcommercio Ascom Padova – perchè danno l’esatta dimensione di un comparto che mantiene ancora un aspetto se non proprio familiare in senso stretto, ma comunque di “famiglia allargata” a pochi collaboratori coi quali si condividono tanti aspetti non solo della vita lavorativa”.
Padova 27 febbraio 2025