Caspar David Friedrich indagatore dell’umano

In occasione dei 250 anni dalla nascita di Caspar David Friedrich (1774-1840), la Facoltà teologica del Triveneto propone una giornata di studio per indagare i fondamenti teologici, culturali e antropologici dell’arte del massimo pittore romantico tedesco. Caspar David Friedrich indagatore dell’umano. Verso le fonti di un’arte sulla soglia dell’Assoluto è il titolo della proposta, in programma martedì 17 dicembre 2024 a Padova, nella sede della Facoltà, dalle ore 14.45 alle 18.30.

A tenere la lectio magistralis è stato invitato Andrea De Santis, ordinario di Estetica al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma, che tratterà L’innesto fra natura e spirito in Caspar David Friedrich.
La lectio sarà preceduta e seguita, rispettivamente, dalle relazioni di Francesco Trentini, funzionario storico dell’arte del MIC – Direzione regionale musei nazionali Veneto, e di Alberto Peratoner, docente di Metafisica e Teologia filosofica e di Antropologia filosofica alla Facoltà teologica del Triveneto e direttore dell’Ufficio per la pastorale della cultura del Patriarcato di Venezia.
Al termine, un gruppo di studenti del ciclo istituzionale della Facoltà presenterà Il cuore dell’uomo in tensione all’Assoluto. I paesaggi dell’anima di Friedrich, sintesi del lavoro seminariale guidato dal prof. Peratoner nel primo semestre dell’anno accademico 24/25.

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Una proposta articolata

La giornata di studio in Facoltà apre un ciclo di incontri – realizzato in collaborazione con l’Ufficio per la Pastorale della Cultura del Patriarcato di Venezia, il Centro Tedesco di Studi Veneziani e la Direzione Regionale Musei Nazionali Veneto – che si concluderà a Venezia, presso il Centro Tedesco di Studi Veneziani, il 13 marzo 2025.
Il programma nel suo complesso «si propone di cogliere espressamente l’emersione dello spirituale e della Natura in Friedrich come epifania del Vero supportata da una ricchissima trama di fonti teologiche, visuali, letterarie e di suggestioni antropologiche ed esistenziali, vissute come soglia aperta sull’Assoluto» spiega Francesco Trentini. «All’indomani dell’evento veneziano – anticipa Alberto Peratoner –, grazie alla compartecipazione della Direzione Regionale Musei Nazionali, sarà proposta una visita guidata in esclusiva a Villa Pisani a Stra, per un’incursione nell’estetica del paesaggio naturale e pittorico nel Settecento come preludio al suo sviluppo in età romantica».

Caspar David Friedrich indagatore dell’Umano

Caspar David Friedrich (1774-1840) è il massimo pittore romantico tedesco, pittore figurativo di paesaggio, visionario e dall’intensa spiritualità e senso dell’umano in anelito all’Assoluto attraverso la contemplazione della natura. «Di Friedrich sono notissime alcune opere, che hanno ampia circolazione, prima tra tutte il “Viandante sul mare di nebbia”, con l’effetto di un’abissale disparità tra la notorietà, sino all’inflazione, di tali immagini, e la conoscenza, tutto sommato ancora scarsamente diffusa, del loro autore e della sua personalità artistica e intellettuale, benché non sia mancata una certa produzione divulgativa, anche in Italia, che lo ha fatto conoscere almeno al pubblico degli appassionati d’arte, appena spezzando la coltre di quella che parrebbe altrimenti quasi un’emarginazione» spiega Alberto Peratoner.
La pittura di Friedrich, intrisa di una spiritualità del sublime e dell’introspezione in rapporto alla magnificenza della natura e alla forte rappresentazione del limite, della finitezza, della caducità, della morte, mai fine a sé stessa ma sempre evocata in uno sguardo penetrante e proteso all’Oltre dell’eternità trascendente, «è cosparsa di elementi figurativi che richiamano esplicitamente la speranza cristiana, dalle croci e crocifissi tra le montagne alle rovine di chiese e abbazie gotiche, dalle figurazioni di vissuti di contemplazione e preghiera a precisi elementi simbolici sapientemente inseriti nel costrutto narrativo-situazionale dei soggetti rappresentati. Eppure, dell’arte di Friedrich ha finito per affermarsi un’interpretazione riduzionista che ha vagamente confinato tali rappresentazioni nell’ambito di un’indefinita religiosità romantica della Natura, con una chiara sottovalutazione del profondo sostrato teologico cristiano, chiaramente documentato dalla vita e dagli scritti dell’Artista».
Il ciclo di eventi proposto si prefigge una rivisitazione dei fondamenti teologici, culturali e antropologici dell’arte del grande paesaggista di Griefswald, «in modo da rilevare l’affiorare potente del simbolo religioso nella sua eccedenza e nel suo portato profondamente e drammaticamente esistenziale e integrare quanto finora rilevato dalla critica sul piano estetico con una prospettiva di carattere solidamente teologico e antropologico» conclude Peratoner.

Info tel. 049-664116

(Facoltà Teologica del Triveneto)